CHIETI – Nicola Di Primio nacque a Chieti in “contrada del freddo”, il 12 luglio del 1908, da Francesco (quarantenne “contadino” – figlio di Crispino e Serafina Ciammaichella) e da Grazia Fusella (trentacinquenne “contadina” – figlia di Gaetano Alfonso e Giacinta D’Onofrio). I suoi genitori si erano sposati a Chieti il 22 novembre del 1900. Nicola decise di intraprendere la carriera militare ed entrò a far parte dell’Arma dei Carabinieri. Nel 1944 risiedeva a Prato. Erano gli anni della “Guerra Civile”. Nel luglio del 1944 i tedeschi stavano operando un rastrellamento nella zona del comune di Montale in provincia di Pistoia. Era evidente l’intento di una dolorosa rappresaglia per scontri con brigate partigiane.
Nel libro “Prato, dalla guerra alla ricostruzione: diario della città e dintorni dal 1943 al 1945” di Michele Di Sabato si legge: “Nicola Di Primio fu Francesco, nato a Chieti il 22 luglio 1908, appuntato dei carabinieri in licenza di convalescenza per febbri malariche, fu fucilato dai tedeschi in seguito ad un rastrellamento nel Comune di Montale. Sua moglie, Ida Ionini, in stato interessante, abitante a Prato in piazza Sant’Agostino, si rivolgerà più volte al CLN ( Comitato di Liberazione Nazionale) per chiedere aiuto”.
Fu seppellito in maniera anonima nel locale cimitero nel libro “Pistoia fra guerra e pace” di Marco Francini si legge: “Il comandante dei carabinieri di Montale dichiara che lo sconosciuto sepolto nel cimitero di Montale è Nicola Di Primo residente a Prato, ucciso il 21 luglio 1944 mentre cercava di sfuggire ai tedeschi”. Nel libro “Mio nonno era un Carabiniere”, di Gianluca Messineo, un capitolo, “L’assassinio dell’appuntato Nicola Di Primio”, è dedicato al suo ricordo (scritto da Nicola Francesco Di Primio). A Firenze un Monumento ai Carabinieri caduti durante la seconda guerra mondiale è collocato nel piazzale interno della Caserma “V. Tassi” del Comando Legione Carabinieri “Toscana”. Sul quel monumento, tra gli altri, è riportato quello di Nicola Di Primio.
A cura di Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”