PESCARA – L’amministrazione comunale di Pescara continua a ribadire la sua posizione nettamente contraria in merito alla paventata realizzazione di una nuova discarica o impianto di trattamento e separazione dei rifiuti differenziati al confine tra Spoltore e Pescara.
L’impianto comunque comprometterebbe la qualità della vita delle quattromila famiglie che vivono sui colli e che si ritroverebbero di nuovo a convivere con i rifiuti, dopo essersi appena liberati dall’incubo di Fosso Grande. Infatti alla presenza del pattume si aggiungerebbe anche l’intenso traffico di mezzi pesanti diretti verso l’impianto che inevitabilmente attraverserebbero le strade del suddetto quartiere.
Alla seduta di ieri della Commissione Ambiente presieduta da Nico Lerri, convocata per esaminare il progetto relativo alla realizzazione del suddetto impianto , erano presenti l’assessore all’Ambiente del Comune di Pescara Isabella Del Trecco, il Presidente di Ambiente Spa Massimo Sfamurri, l’assessore all’Urbanistica di Spoltore Partenza, l’esperto ambientale Francesco Di Donato, i rappresentanti della Provincia di Pescara e i rappresentanti del Comitato ‘No discarica’.
Ha sottolineato la Del Trecco:
attualmente ci troviamo dinanzi a un accordo di programma proposto da un privato che propone la realizzazione di un capannone per la separazione dei rifiuti su una superficie di un ettaro, una palazzina di 2.300 metri quadrati per uffici, aree verdi e parcheggi asserviti alla ditta.
Mancano però la Valutazione di impatto ambientale e la Valutazione ambientale strategica che devono certificare l’impatto ambientale dell’impianto sul territorio e lo stesso impianto a oggi non è contemplato nei Piani territoriali di Provincia e Regione, comunque competenti in materia. Attualmente l’accordo ha ricevuto solo un parere di ammissibilità da parte del Consiglio comunale di Spoltore, non è ancora stato ratificato dall’Assemblea, è dunque chiaro che in caso ci fosse la volontà politica di respingere tale proposta l’impresa proponente non potrebbe avanzare alcuna richiesta di risarcimento danni, contrariamente a quanto affermato oggi dall’assessore Partenza.
Ma è evidente che il varo o meno di quell’accordo di programma dipende dalla volontà politica dell’amministrazione spoltorese che, mentre tutti parlano di area metropolitana, non ha chiesto neanche un parere al Comune di Pescara. Anzi, lo stesso assessore Partenza ha dichiarato che dopo tutto l’impianto avrà un basso impatto per Spoltore trovandosi in un’area ricadente completamente sulla linea di confine con Pescara, senza pensare dunque alle 400 famiglie spoltoresi che comunque vivono nella zona, né tantomeno alle 4-5mila famiglie di Pescara che gravitano nell’area dei colli, che per il nostro governo cittadino non è una periferia, ma è uno dei nodi strategici del territorio che vogliamo salvaguardare a ogni costo.
Mi preoccupa poi la scelta dell’area individuata per l’impianto: oggi quel terreno, tutt’altro che degradato, ha una destinazione agricola, ma il Comune di Spoltore, pur disponendo di un’alta percentuale di aree artigianali, ha comunque approvato una modifica della destinazione delle aree, senza pensare alle centinaia di mezzi che ogni giorno attraverseranno le nostre strade, all’incremento del traffico pesante, con risvolti abnormi per la popolazione.
E’ dunque chiaro che non riteniamo affatto qualificante un progetto del genere che rischia di avere pesanti conseguenze in termini ambientali per Pescara. Ovviamente sollecitiamo l’amministrazione di Spoltore a rivedere la propria volontà politica e a ripensare quell’accordo di programma che per ora non è ancora stato approvato dal Consiglio, dunque ci sono ampi margini di ripensamento nell’interesse del territorio. Intanto con il sindaco Albore Mascia valuteremo l’opportunità di chiedere un incontro urgente con il sindaco di Spoltore.
Ha invece commentato il Presidente Lerri:
è chiaro che quel progetto non è condiviso da alcun soggetto ad eccezione del Comune di Spoltore. Tra l’altro c’è da chiedersi perché mai un privato abbia interesse a realizzare un impianto che in realtà già c’è ed è stato realizzato con soldi pubblici: il primo ad Alanno, un impianto già funzionante, il secondo a Loreto Aprutino.
Viene da chiedere perché un privato supponga che all’improvviso, una volta realizzato l’impianto, tutti i rifiuti verranno differenziati nella struttura privata anziché in quella pubblica già esistente.Ovviamente la riunione odierna non ha esaurito la discussione sul tema che dovremo affrontare in modo urgente per impedire la realizzazione di un impianto che andrà a danneggiare l’intero territorio pescarese.
Il Presidente di Ambiente Spa Sfamurri ha tra l’altro precisato che Ambiente
sta effettuando investimenti nell’impianto di Loreto con la realizzazione di un capannone e di una piattaforma per il trattamento dei rifiuti differenziati a monte dai cittadini, mentre si rimanda alla decisione assunta dall’Assemblea dei soci lo scorso 20 luglio per la realizzazione di un impianto complesso biodigestore anaerobico con recupero del biogas con annesso impianto di compostaggio per le frazioni organiche.
L’Assemblea ha infatti dato mandato al Consiglio d’amministrazione di Ambiente a proseguire lungo la strada intrapresa, realizzando l’impianto all’interno del complesso di Colle Cese. L’Assemblea dei soci ha anche invitato Provincia e Regione, nell’ambito delle rispettive competenze, a intraprendere tutte le iniziative volte alla definitiva soluzione sulla localizzazione di nuovi impianti di discarica pubblica, con l’apertura di un Tavolo permanente.
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