PESCARA – “Non si dimostra di essere adulti fumando, anzi, quando accendiamo una sigaretta dimostriamo di non aver capito nulla di quanto insegnanti, genitori e amici ci hanno spiegato. Non dobbiamo pensare che il tumore sia un mostro a noi alieno, estraneo, perché il cancro può colpire anche i giovani e allora dobbiamo metterci d’impegno per evitare che ciò accada. Soprattutto dobbiamo ricordare che, ogni volta che fumiamo, ci guadagna solo chi vende le sigarette mentre noi ragazzi perdiamo anni di vita”.
Sono le parole con cui gli studenti delle classi prime sezione A e B del Liceo Scientifico ‘Galilei’ di Pescara hanno presentato, in un’aula magna piena zeppa di studenti e famiglie, il prodotto finale del Progetto ‘Guadagnare Salute con la Lilt’, promosso dalla Lega Nazionale Lotta contro i Tumori, presieduta dal professor Marco Lombardo, Coordinatore regionale, in occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco – Scuole Libere dal Fumo. Presenti all’iniziativa il Dirigente Carlo Cappello, il Prefetto di Pescara Gerardina Basilicata, l’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, il Presidente della Provincia Antonio Zaffiri, il Direttore dell’Agenzia Regionale Sanitaria Alfonso Mascitelli e, in rappresentanza del Comune di Pescara, i consiglieri comunali Ivo Petrelli e Armando Foschi.
Dopo i saluti delle Istituzioni, ad aprire la giornata è stato il professor Lombardo: “Purtroppo la piaga del fumo continua a dilagare tra i giovani, specie tra i 15 e 16 anni, l’Italia ha la maglia nera rispetto al resto d’Europa, con un’incidenza del 33 per cento. Per questa ragione abbiamo deciso di concentrare la nostra attenzione, in occasione della Giornata Mondiale antitabagismo, sulle scuole dove la Lilt da anni porta avanti una serrata campagna di sensibilizzazione: come Lilt Nazionale, Miur e Ministero della Salute ci siamo organizzati per realizzare un’azione mirata nelle scuole sulla prevenzione oncologica per valutare gli effetti dei nostri incontri nel tempo, attraverso il Progetto ‘Guadagnare Salute con la Lilt’. L’attività verrà prolungata negli anni proprio per valutare, dati alla mano, come si ridurrà l’incidenza del fumo nella comunità scolastica con cui stiamo lavorando. Nel frattempo portiamo avanti anche il sub-progetto Scuole Libere dal Fumo, attività rivolta non solo agli studenti, ma anche ai docenti, e che, alla fine, interesserà anche classi in cui non avremo lavorato. Questo ci permetterà di verificare, statisticamente, la reattività di studenti che hanno seguito i nostri corsi di prevenzione oncologica e quella delle classi che non avranno partecipato. Due gli elementi sinora emersi dai lavori degli studenti: innanzitutto il pensare che, quando si comincia a fumare, si può smettere in qualunque momento, ignorando il problema della ‘dipendenza’. In secondo luogo, colpisce che, alla domanda che i ragazzi hanno rivolto ai propri coetanei fumatori, sul perché fumano, gli stessi adolescenti hanno detto di ignorarne le ragioni”.
“Il progetto-format proposto dalla Lilt è interessante perché coinvolge gli studenti a 360 gradi, ovvero non sono solo ‘allievi’ – ha sottolineato il Dirigente Cappello –, ma vengono preparati per divenire, essi stessi, tutor, in modo che, attraverso il modello del peer to peer, dopo essere stati adeguatamente preparati e istruiti, saranno ‘formatori’ nei confronti dei propri colleghi di studio e amici. Oggi più che mai è emerso in modo chiaro che c’è bisogno di divulgazione, perché se i ragazzi fumatori non sanno perché fumano, è chiaro che manca la conoscenza e allora ai miei studenti ricordo di informarsi su ciò che vogliono fare, poi saranno liberi di scegliere, ma devono avere le nozioni per poter sapere quale strada intraprendere”. Quindi la parola agli studenti delle classi prime sezioni A e B che hanno mostrato il lavoro realizzato, attraverso la proiezione di video-interviste e slide, con lo slogan ‘Invece di pensare: smetto quando voglio, metti da parte l’orgoglio e fatti aiutare a smettere’.
“Dai lavori degli studenti – ha aggiunto la referente del progetto, la psiconcologa Maria Di Domenico – emerge che la maggior parte dei ragazzi comincia a fumare per essere accettati in un gruppo, che rappresenta un passaggio fondamentale dell’età adolescenziale. Questo vuol dire che quando si inizia c’è un’esigenza che già due mesi dopo non c’è più. E se alla domanda ‘perché si fuma’, i ragazzi rispondono di non saperlo, significa che hanno perso la consapevolezza di un elemento cardine della propria vita”. Con gli studenti, il professor Lombardo ha poi approfondito il tema del “processo infiammatorio scatenato dal fumo prolungato negli anni, un processo che poi diventa cronico, per cui l’organismo non si riesce più a depurare, si vanno ad alterare gli enzimi, le cellule, creando le basi per i tumori. Ora la comunità scientifica sta indagando anche gli effetti delle sigarette elettroniche che a livello polmonare, stanno già determinando l’insorgenza di alveoliti e bronchioliti”.
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