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No alla biciclette parcheggiate sulle aiuole della riviera di Pescara

da Redazione

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Una settimana di tolleranza e poi via libera a multe e rimozioni forzate. Santilli: “Il verde pubblico si chiama così perché è di tutti, e quindi tutti siamo tenuti a rispettarlo”

PESCARA – «Il verde pubblico si chiama così perché è di tutti, e quindi tutti siamo tenuti a rispettarlo». L’assessore e vicesindaco Gianni Santilli lancia la campagna estiva per il rispetto e la salvaguardia delle aiuole lungo la riviera che vengono utilizzate come scorciatoie per raggiungere gli stabilimenti balneari o la strada, e peggio ancora come parcheggi per le biciclette in alternativa alle apposite rastrelliere.

«Calpestare gli spazi verdi e usare gli alberi per legare le biciclette con le catene – così Santilli – non è tollerabile, non solo perché è riprova di inciviltà, ma anche perché così si arrecano continuamente gravi danni alle aiuole, sia al prato sia ai fiori che fanno da arredo urbano. Anche se in condizioni normali non ce ne sarebbe affatto bisogno, perché dovrebbe far parte del nostro senso civico e del rispetto di ciò che è pubblico, abbiamo pertanto deciso di ribadire il divieto di parcheggio che si esplicherà in una fase dissuasiva, una sanzionatoria e una repressiva.

Per una settimana gli agenti della Polizia Municipale si limiteranno a redarguire i contravventori, fidando nel buon senso e nel passaparola che faccia cambiare le cattive abitudini. Dalla prima settimana di agosto scatteranno invece le contravvenzioni ai proprietari delle biciclette e persino la rimozione forzata delle stesse, che poi potranno essere ritirate pagando la sanzione amministrativa aggravata delle spese. L’obiettivo – conclude Santilli – è quello di avere un lungomare ordinato e di preservare il lavoro di quanti fanno il possibile e l’impossibile per la cura e la tutela del verde pubblico a Pescara».

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