Lunedì 9 settembre alle 10.30 sarà alla manifestazione indetta da Giorgia Meloni per ribadire la sfiducia al Contebis e per richiedere nuove elezioni
REGIONE – “In qualità di Presidente dell’Associazione Noi per la Famiglia della Regione Abruzzo annuncio la nostra adesione a livello regionale e nazionale alla manifestazione indetta da Giorgia Meloni, domani in piazza a Montecitorio alle 10.30, per ribadire la nostra sfiducia al Contebis e la nostra richiesta a Mattarella di indire nuove elezioni.
La nostra Associazione è sempre in prima linea nella difesa di quei valori non negoziabili delineati molto bene da Papa Benedetto XVI a Città del Vaticano, giovedì, 30 marzo 2006 durante il discorso pronunciato nell’Aula della Benedizione del Palazzo Apostolico Vaticano, ai Onorevoli Parlamentari partecipanti al Convegno promosso dal Partito Popolare Europeo”.
Lo ha riferito Carolina Profeta, Presidente dell’Associazione Noi per la Famiglia della Regione Abruzzo. La stessa prosegue nella nota:
“Per quanto riguarda la Chiesa cattolica, l’interesse principale dei suoi interventi nella vita pubblica si centra sulla protezione e sulla promozione della dignità della persona e per questo presta particolare attenzione ai principi che non sono negoziabili.
Tra questi, oggi emergono chiaramente i seguenti:
- protezione della vita in tutte le sue fasi, dal primo momento del suo concepimento fino alla morte naturale;
- riconoscimento e promozione della struttura naturale della famiglia, come unione tra un uomo e una donna fondata sul matrimonio, e la sua difesa di fronte ai tentativi di far sì che sia giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che in realtà la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo ruolo sociale insostituibile;
- la protezione del diritto dei genitori ad educare i loro figli.
Questi principi non sono verità di fede, anche se sono illuminati e confermati dalla fede; sono insiti nella natura umana, e pertanto sono comuni a tutta l’umanità. L’azione della Chiesa nella loro promozione non è quindi di carattere professionale, ma si dirige a tutte le persone, indipendentemente dalla loro affiliazione religiosa.
Questa azione è anzi ancor più necessaria nella misura in cui questi principi sono negati o fraintesi, perché in questo modo si compie un’offesa alla verità della persona umana, una grave ferita provocata alla giustizia stessa”.