Maurizio Vicaretti: “Le tre mosse sono Norme Tecniche, Piano Regolatore e Legge Regionale”
PESCARA – Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’ing. Maurizio Vicaretti, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Pescara:
“Le tre mosse sono Norme Tecniche, Piano Regolatore e Legge Regionale.
La ratio di risolvere per incarichi politici non funziona.
Nuove elezioni come panacea, non sono uno strumento capace di risolvere i problemi. Pescara, invece, ha bisogno di affrontare le situazioni e non di sfuggirle. Il capro espiatorio di turno lo possiamo trovare sempre ma se non troviamo pure le soluzioni, il problema resta lì.
Se il Governatore vuole fare davvero, metta al servizio della Città la sua forza dirompente ed acceleri sulla legge regionale per la riqualificazione urbanistica, anzi, per la RIGENERAZIONE URBANA.
Ne hanno bisogno l’economia e la comunità la cui sintesi, e motore al contempo, è “qualità della vita”. Difficile parlare di qualità della vita senza una visione di insieme, una idea di città: la politica dedichi il suo tempo alla progettazione strategica e visionaria dell’urbe invece di pensare così frequentemente alle questioni elettorali.
Da subito però ci vogliono dinamiche veloci che si chiamano rivisitazione delle norme tecniche e del regolamento: non avere le norme tecniche di attuazione chiare e non saperne/averne le regole avallano le interpretazioni continue con conseguenti percorsi burocratici infiniti per i quali alla fine risulta impossibile qualunque iniziativa.
A medio termine, invece, ci aspetteremmo un nuovo Piano Regolatore (anche sotto forma di piano struttura, piano dei servizi ecc), che abbia una visione almeno decennale, che sviluppi una strategia capace di raccogliere e dare forza a tutte le opportunità del territorio, che sia in grado di contemperare le esigenze della città, della collettività, degli operatori economici e degli altri portatori di interesse ma, soprattutto, che sia lontano dalla “penta regola” del quinquennio di incarico elettorale.
Le grandi opere delle aree di risulta devono stare nel nuovo piano regolatore, questo è il loro posto naturale: diversamente sono destinate ai “nulla di fatto” cui ci stiamo rassegnando. Non è la gente che non sa mettersi d’accordo, è la politica che non progetta.
Ecco, dunque questi sono percorso e sequenza cronologica: Norme Tecniche e Regolamento, Legge Regionale, Piano Regolatore.”