ATRI – Anche quest’anno ad Atri si rinnoverà l’appuntamento con La Notte dei Faugni. Una tradizione molto radicata che risale al periodo preromano e che oggi rappresenta la perfetta commistione tra la cultura sacra e quella profana, Si partirà con la benedizione del fuoco, si continuerà tutta la notte nella rievocazione del rituale ancestrale e si concluderà con i festeggiamenti religiosi dedicati all’Immacolata Concezione.
Tutto avrà inizio la sera del 7 dicembre quando, alle ore 19 in Piazza Duomo, verrà acceso il grande falò che arderà fino al mattino successivo. Dopo la benedizione del fuoco, la città si animerà a festa con concerti, spettacoli ed eventi che andranno avanti per tutta la notte.
Alle ore 21, nell’ottocentesco Teatro Comunale di Atri andrà in scena uno spettacolo d’eccezione con Anna Mazzamauro, che inaugurerà la nuova stagione si prosa. Alle 23 in piazza Duchi di Acquaviva si esibirà l’Orchestra popolare del Salterello.
Super ospite dell’edizione 2024 sarà la cantante Arisa, che terrà un concerto gratuito, con inizio alle ore 23.30 sempre in Piazza Duchi di Acquaviva, per rendere questa notte ancora più indimenticabile.
Piazze, strade, negozi, bar e osterie si trasformeranno in tanti luoghi del divertimento e dell’attesa per accogliere le migliaia di persone che arriveranno da fuori regione. Dalle ore 3 gli artisti talentuosi della compagnia Mercenari d’Oriente si alterneranno in piazza Duomo in numeri spettacolari, combinando il fuoco con acrobazie mozzafiato e performance aeree.
Al rintocco del “campanone” della Basilica Cattedrale, alle ore 5 del mattino dell’8 dicembre partirà l’emozionante processione de “Li Faegn”. I “faugni” sono grandi torce di legno ardenti portate in mano dai partecipanti. La processione acquista un particolare fascino dovuto anche alla cornice storica in cui essa si ripete: si percorrono le vie e i quartieri del centro storico ducale, costeggiando i resti di un antico teatro del I sec. d.C., le chiese dal XIII sec. al XVIII sec. e al palazzo ducale degli Acquaviva (una delle famiglie più potenti dell’Italia centro meridionali dal XIV sec. al XVIII sec.).
Intorno alle ore 6, la processione terminerà il suo giro da dove era partita, e i mozziconi di ciascun “faugno” verranno buttati tra i resti ardenti del falò. Si celebrerà così il solstizio atriano, la notte più lunga dell’anno, vissuta, da sempre, tutta d’un fiato, in una mistica attesa, in totale adesione a un rito che si rinnova nell’intimità domestica.
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