SPOLTORE – Un lungo excursus storico sulle origini della Notte del San Giovanni, con tutta la sua mitologia, a cavallo tra sacro e profano, ripercorso dallo scrittore e giornalista napoletano Maurizio Ponticello, culminato con la riproposizione dei riti della festa, con il salto dell’acqua e del fuoco e lo scambio del tradizionale ‘ramajetto’ per il rinnovo del comparatico tra amici.
Sono state oltre duecento le persone, soprattutto le famiglie, che hanno affollato il Borgo Case Troiano, al confine tra Pescara e Spoltore, per riscoprire la tradizione del ‘San Giovanni’ nella notte della vigilia, riaprendo il ciclo delle feste calendariali e solstiziali che hanno da sempre caratterizzato il mondo contadino. Presenti all’evento l’assessore alla Cultura del Comune di Spoltore Roberta Rullo, il consigliere comunale di Pescara Berardino Fiorilli, il consigliere comunale di Montesilvano Marco Forconi e lo scrittore e giornalista Marco Patricelli.
Ad aprire le celebrazioni sono state la benedizione del piccolo altare allestito all’ingresso del Borgo e la processione della statua e dell’effige del santo, seguite dalle coperte tradizionali abruzzesi, attraverso le stradine del Borgo, sino ad arrivare sulla prima collina per la benedizione del lago, a memoria del Giordano, e del fuoco.
Quindi spazio allo scrittore Maurizio Ponticello che ha offerto un approfondimento sulla figura del San Giovanni e che, con la volontà esplicita di provocare anche la reazione del pubblico, ha posto quesiti e interrogativi sulle origini del Santo, con la festa che cade proprio nel periodo del solstizio d’estate, con una miriade di simboli mitologici, allegorici e di rimandi che affondano le radici nella fede e nella religione, che hanno suscitato l’attenzione e la curiosità dei presenti. A Ponticello l’Associazione Fontevecchia ha donato una targa ricordo consegnata dall’assessore Rullo. Subito dopo spazio alla musica con il gruppo ‘Prendila Così’, cover band di Lucio Battisti e a mezzanotte in punto si sono ripetuti i riti del San Giovanni, ovvero coppie di amici che hanno attraversato a piedi nudi il lago, simbolo del Giordano, con in mano il tradizionale ramajetto e, subito dopo, il fuoco di San Giovanni a sugellare un rapporto di amicizia e di reciproco aiuto che spesso supera quella tra fratelli.
“La tradizione tramandataci – ha ricordato il Presidente dell’Associazione Fontevecchia Luciano Troiano – vuole che i compari di fiore si rivedano ora il prossimo 29 giugno, ossia nella Festa dei Santi Pietro e Paolo per riscambiarsi nuovamente il ramajetto. Il comparatico ha validità per tutta la vita, ma può anche essere rinnovato ogni anno. All’edizione 2019 della festa del San Giovanni, l’Associazione Fontevecchia ha registrato l’adesione della Lilt, la Lega Italiana di Lotta contro i Tumori, delle Associazioni Camminando Insieme di Chieti, di Pescara nel Cuore e Terra Nostra. La partecipazione a tutti i momenti della Festa, compresi quelli conviviali, è stata rigorosamente gratuita, e anche questa è stata una scelta specifica della nostra Associazione perché la divulgazione del sapere e delle tradizioni dei nostri nonni, che è nostro dovere lasciare in eredità ai più giovani, non può avere un costo, ma deve coinvolgere il territorio al quale dobbiamo trasmettere gratuitamente il nostro know how”.