PESCARA – Il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri, nel corso della conferenza stampa convocata ieri sul tema ‘Avanzamento del processo di fusione della Nuova Pescara, la verità’, ha definito la legge del Governatore D’Alfonso sulla Nuova Pescara un grande imbroglio.Presentata con 3 anni di ritardo avrebbe l’obiettivo di sciogliere le tre amministrazioni comunali al primo gennaio 2019 e di nominare un Commissario per non far votare i pescaresi a maggio 2019.
Sospiri annuncia 5 o 6 emendamenti che, se non verrà inserita in modo esplicito la previsione di voto a maggio 2019, diventeranno 6mila.
“Ieri pomeriggio, dopo sei ore di serrato confronto nella Prima Commissione, Bilancio, è stata approvata la legge, a mio giudizio illegittima, per lo scioglimento dei Comuni di Pescara, Spoltore e Montesilvano – ha annunciato il Capogruppo Sospiri proponendo un breve riepilogo della vicenda -.
L’intero iter è partito nel 2011 con un provvedimento amministrativo per l’indizione di un referendum consultivo per la fusione dei tre comuni, provvedimento approvato nel novembre 2013 in Consiglio regionale. Il referendum è stato indetto con Decreto del Presidente Chiodi il 18 febbraio 2014 e si è svolto in concomitanza con le elezioni regionali.
L’esito del Referendum è stato proclamato l’8 luglio 2014 e il Presidente della Regione aveva due mesi di tempo per promuovere la relativa legge per la fusione dei tre comuni. In quel momento era arrivato D’Alfonso che ha di fatto volutamente ignorato gli obblighi amministrativi nei confronti di 101mila cittadini di Pescara, Montesilvano e Spoltore che hanno partecipato al voto, di cui 64mila si sono espressi a favore della fusione, circa 34mila contro.
Per sopperire all’inerzia del Presidente D’Alfonso, a novembre 2014 e febbraio 2015 vengono presentati i progetti di legge rispettivamente del Movimento 5 Stelle e il mio, ma D’Alfonso ha volutamente bloccato per due anni l’approvazione dell’iter, ha perso due anni di tempo in una fase complicata di un iter legislativo che non ha precedenti, e nel frattempo in due anni sono cambiate molte cose, a partire da Pescara, dove l’amministrazione Alessandrini ha dichiarato il suo stato di predissesto, adottando una contabilità fiscale difficile che, con la fusione, dovrebbe essere adottata anche dagli altri comuni.
A febbraio 2016 – ha proseguito Sospiri – D’Alfonso ha presentato due progetti di legge, lasciati moribondi fino a ieri quando, all’improvviso, con tre anni di ritardo, con un atteggiamento infantile, ha impedito la valutazione dei progetti di legge mio e del Movimento 5 Stelle, e ha preteso venisse approvata la sua legge come testo base, quindi le altre leggi sono decadute.
Peccato che la sua sia una legge sbagliata, farraginosa, criminogena e senza copertura finanziaria, e vogliamo capire se D’Alfonso pensa di scherzare con la fusione di tre Comuni, che non ha esempi simili in Italia, giocando con una legge fatta male. E allora vediamone i contenuti: innanzitutto ieri è stato approvato il testo base, e, come previsto nella legge, già oggi la norma dev’essere stata inviata ai sindaci di Pescara, Montesilvano e Spoltore per un parere preventivo e, supponiamo, che, dopo i tre anni di ritardo del Governatore, le tre amministrazioni per decidere sul proprio auto-scioglimento si prenderanno almeno 15 giorni di tempo.
Supponiamo che i sindaci siano bravissimi e ligi, e che il 30 ottobre avremo già acquisito il parere dei Comuni, a novembre inizierà l’iter di approvazione della legge che, tra emendamenti, discussione, e passaggi in Commissione e in aula, richiederà almeno un mese e, siccome siamo tutti bravi, a dicembre arriviamo alla promulgazione della legge e la pubblicazione sul Bura.
Qui però cominciano l’iter farraginoso e le superfetazioni del Governatore D’Alfonso: supponendo che l’iter vada liscio e non ci siano emergenze, alluvioni, neve, e problemi vari, la legge prevede 30 giorni di tempo per l’istituzione del Comitato per la fusione, e arriviamo a gennaio 2018; il Comitato avrà 60 giorni di tempo per fare il Programma della fusione, e siamo a marzo 2018.
Contemporaneamente, seconda superfetazione, entro febbraio la giunta regionale dovrà nominare un Osservatorio per la fusione che, a sua volta, avrà 60 giorni di tempo per valutare la fattibilità della fusione, sciogliendo i nodi entro aprile 2018. Nel frattempo ci saranno anche le politiche, ma siamo certi che nessuno, compreso il Governatore, si candiderà e dunque nessuno si fermerà per la campagna elettorale.
A partire da aprile 2018 i Comuni avranno 30 giorni di tempo per dare il proprio parere sulla fattibilità della fusione e rimandarla al Presidente della Regione, e arriviamo a giugno 2018. Nel frattempo arriviamo alla terza superfetazione, ossia il programma della fusione deve prevedere la costituzione di un’Assemblea Costitutiva, formata dai consiglieri comunali dei tre Comuni, che entro un anno dovranno redigere lo Statuto del nuovo Comune, la Nuova Pescara, da inviare all’approvazione dei Consigli comunali entro maggio 2019.
Ma in tutto questo baillame di date e scadenze, che non verranno mai rispettate, c’è una sola certezza prevista dalla legge:
la scadenza per la decadenza dei tre Comuni è fissata inderogabilmente al primo gennaio 2019, in assenza di Statuto. Dunque dal primo gennaio 2019 non ci saranno più in carica i tre sindaci e i tre Consigli comunali, dopo che a Spoltore si è votato solo 4 mesi fa prendendo in giro i cittadini, e siccome l’iter non sarà stato completato, la legge di D’Alfonso prevede la nomina di un Commissario straordinario, ossia D’Alfonso intende cancellare le elezioni comunali, non ci farà votare a Pescara dove sa di straperdere dopo l’era Alessandrini.
Questa – ha aggiunto Sospiri – non è la legge di un costituente. Ora, la legge gli permette di procedere con la fusione dei tre Comuni, e D’Alfonso sostiene di farlo perché la Nuova Pescara avrà diritto ai nuovi finanziamenti regionali. Ma così non sarà perché la legge del 9 maggio 2006, non corretta, afferma che la Regione stanzia finanziamenti solo per la fusione di Comuni al di sopra di 2mila abitanti e al di sotto dei 15mila abitanti, dunque la Nuova Pescara non avrà alcun beneficio.
Chiaramente questa legge è solo un grande imbroglio, uno spot elettorale scritto sotto le pressioni delle Organizzazioni datoriali,
che non concluderà il suo iter e D’Alfonso darà la colpa ai Comuni, ma nel frattempo non ci permetterà di votare a maggio 2019. Ieri per sei ore ho cercato di far capire tali errori macroscopici e fortemente dannosi. A questo punto io presenterò 5 o 6 maxi-emendamenti correttivi di tale percorso farraginoso e privo di copertura finanziaria, cancellando le superfetazioni dalfonsiane, Comitato, Osservatorio e Assemblea Costitutiva e tre passaggi in Consiglio comunale.
Ma soprattutto D’Alfonso dovrà scrivere esplicitamente che gli Organi della Nuova Pescara saranno rinnovati alla scadenza naturale delle attuali amministrazioni, ossia maggio 2019; se il Governatore pensa di toglierci il diritto al voto se lo può scordare, presenteremo 6mila emendamenti. Chiaramente il Presidente vuole impedire quel percorso decretato dalla partecipazione democratica al voto di 101mila persone, ricordando che già a dicembre l’iter si fermerà visto che ci sarà la finanziaria in aula e si voterà solo quella”.