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Nuova sede Regione Abruzzo sulle aree di risulta: la nota di Sospiri

da Redazione

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PESCARA – “Il primo dato politico che rappresenta un successo storico è che Pescara avrà la nuova sede della Regione Abruzzo sulle aree di risulta al posto di un progetto di edilizia privata, una sede che sarà un attrattore pubblico. Sull’opera la Regione investirà ben 52 milioni di euro complessivi, 18milioni di euro già pronti ed erogati, 34milioni di risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione in itinere. E nella struttura verranno accorpati tutti gli uffici regionali oggi sparsi sul territorio, ad eccezione, per ora, di quelli politici della Presidenza del Consiglio regionale e dei gruppi consiliari che hanno una propria sede di proprietà in piazza Unione, ma non escludo che in futuro sposteremo anche quegli spazi”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri partecipando ieri alla Commissione Urbanistica e Territorio, presieduta da Andrea Salvati, convocata sul tema, alla presenza anche del Direttore Fabrizio Bernardini e del dirigente Pierpaolo Pescara.

“L’operazione segue tre direttrici – ha sottolineato il Presidente Sospiri -: innanzitutto, dopo anni di obiettivi falliti, il Governo Marsilio riuscirà a consegnare la nuova sede della Regione Abruzzo a Pescara, una mission che ha previsto anche la cessione per cinquant’anni al Comune di Pescara delle aree dell’ex Cofa, 2 ettari fronte mare, per la promozione di un progetto con Confindustria e Università d’Annunzio, un progetto passato dall’essere finanziabile all’essere finanziato. Proprio oggi si sta svolgendo una riunione a Roma con il Ministro Fitto per la programmazione dei fondi FSC: ora, è evidente che a tutti sarebbe piaciuto scrivere subito la cifra delle opere oggetto di puntuale e parallela convenzione, ma al momento quale sarà la percentuale dei fondi destinati all’Abruzzo degli FSC non ancora lo sappiamo. Ma partiamo da una consapevolezza: a oggi tutte le opere previste sulle aree di risulta derivano dalla Regione Abruzzo, su quei 13 ettari non c’è nulla di iniziativa pubblica comunale né privata, fin qui parliamo di fondi regionali, dai fondi Masterplan del Governatore D’Alfonso sino a Marsilio-amministrazione Masci, e una minima quota parte farà capo alla Fondazione.

E a me pare di poter dire che intanto già si è partiti con un fatto positivo, ossia la bonifica ambientale e, oltre alla sede regionale, andremo a completare anche la riqualificazione del parco, la nuova viabilità, realizzeremo il secondo silos per un importo non diverso da quello inerente alla realizzazione della sede. Si chiede alla Regione quale sia la certezza dei fondi, e allora noi replichiamo che senza dubbio il fatto positivo in sé è la realizzazione della sede della Regione, e le opere arriveranno, anzi prima che finisca la gara di progettazione della struttura, avremo la certezza dei nuovi fondi che oggi è oggetto di contrattazione tra Marsilio, la Conferenza Stato-Regione e il Ministro Fitto. So che il Governatore Marsilio ha preso un pubblico impegno sul punto. Poi, non tutti gli uffici regionali verranno sistemati nella nuova sede e lo abbiamo detto sin dal primo giorno e la ragione c’è: gli uffici politici sono competenza del Consiglio regionale che ha una sede di proprietà in piazza Unione, mentre nelle aree di risulta andranno gli uffici afferenti alla Regione che prima erano dislocati in viale Bovio e via Raffaello, sedi entrambi inagibili che saranno oggetto di valorizzazione.

Non è vero che quei due stabili potevano essere risanati, non è vero che avremmo speso meno con la loro demolizione e ricostruzione, all’incirca 14-16milioni di euro, per 7mila metri quadrati, ma in una posizione logistica, viale Bovio, impossibile per una sede istituzionale, a ridosso di tre poli scolastici che rendevano inaccessibile l’area dalle 8 alle 9.30 del mattino. Dunque, in piazza Unione resteranno i Gruppi consiliari, gli Uffici di Presidenza e le Authority regionali, ma comunque non escludo che in fase di progettazione non si possa trovare una sede anche per queste aree di competenza, ma è evidente che la priorità vada a chi oggi una sede non ce l’ha. E poi non andranno gli uffici del Genio Civile che resteranno in Largo dei Frentani. Ma dismetteremo tutti gli spazi oggi in affitto tra via Passo Lanciano, via Tiburtina, via Firenze, e su corso Vittorio Emanuele”.

“Al quadro aggiungo un elemento – ha detto il Direttore Bernardini – ossia che tutte le Regioni storicamente mirano a realizzare sedi uniche, partendo da Milano o da Torino, e a localizzarle vicino alle stazioni ferroviarie, proprio perché la Regione ha una serie di relazioni extraterritoriali con un elevato potere di attrazione, e dunque si scelgono localizzazioni che le rendano facilmente accessibili con i mezzi pubblici, siano treni, autobus o bici. Per Pescara l’unica alternativa sarebbe stata Porta Nuova che ha però un problema enorme, ossia il cono d’ombra del rischio aeroportuale, che è il grande gap della City. Abbiamo svolto ricerche di mercato e non abbiamo trovato altri siti idonei, non era funzionale l’ex Fater né De Cecco che non avevano le caratteristiche tecniche necessarie, a partire dal carico dei solai”. L’architetto Pescara ha invece rassicurato sulle procedure di rispetto ambientale dell’opera sia rispetto alla Via che alla Vas.

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