L’AQUILA – «Il Piano di dimensionamento scolastico messo a punto dall’assessore Francesco Cristiano Bignotti ci trova pienamente soddisfatti». Queste in sintesi le parole dei rappresentanti del gruppo di L’Aquila Futura in consiglio comunale del capoluogo abruzzese.
«É stato un lungo lavoro anche di confronto con i presidi, i dirigenti scolastici, i sindacati, i rappresentati delle realtà scolastiche del nostro territorio, che ha coinvolto Provincia e Regione. Tra le novità del provvedimento, che entrerà in vigore il prossimo anno, è prevista una verticalizzazione dell’offerta formativa attraverso il mantenimento di sei direzioni con le rispettive presidenze. I nuovi Istituti Comprensivi, che includono dalla scuola primaria a quella media, prenderanno il posto della vecchie Direzioni didattiche. Inoltre ogni scuola media avrà una propria autonomia specifica rispetto alle altre, sarà un punto di riferimento e avrà un’offerta formativa di tipo verticale tra i vari gradi di formazione, tutto questo per favorire una continuità didattica per gli studenti che potranno avere tra l’altro riferimenti duraturi nel tempo».
«Tra i parametri utilizzati è stato inserito il criterio della “territorialità”, importante principio di riferimento per ridare centralità all’istituzione scolastica nei quartieri e nelle frazioni della nostra città e non solo dal punto di vista della formazione».
«Si è voluto identificare due Istituti Comprensivi nelle frazioni, uno nella zona est e uno in quella ovest, indipendenti e con funzione istituzionale sul territorio e questo rappresenta certamente un elemento di novità che rafforza il senso di identità di un territorio e che serve ad evitarne lo spopolamento».
«É stato svolto un lavoro certosino proprio per equiparare il numero degli studenti tra i vari Istituti ed evitare sia il sovrannumero che avrebbe potuto ingenerare situazioni caotiche e di ingestibilità, così come la possibilità di sottodimensionamento che attualmente è fissata a 600 unità ma che per un Comune montano, come L’Aquila, si potrebbe prevedere, in futuro, di scendere a 400 alunni».
«Al fine di evitare che le scuole primarie più piccole possano nel tempo risentire di difficoltà di gestione, saranno affiancate, all’interno dello stesso Istituto Comprensivo, da scuole primarie più grandi, in modo anche da poter implementare gli scambi formativi extra-curriculari tra le stesse, cosa quest’ultima che in parte avviene anche oggi», conclude la nota.