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Nuovo spazio dedicato alla cultura e all’arte a Pescara dal 21 marzo

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Voluto da Settimio Maiaroli e affidato alla cura di Lúcio Rosato, s.l.m. 00 aprirà martedì 21 marzo ore 19.00, in via dei Marrucini 19/23 a Pescara

PESCARA – Martedì 21 marzo, insieme all’arrivo della primavera, comincia il percorso di s.l.m. 00, che si propone come officina e spazio per altre architetture a Pescara. Dalle ore 19.00 l’apertura e la presentazione dello spazio in via dei Marrucini 19/23

Apre al pubblico martedì 21 marzo alle ore 19.00 il nuovo spazio s.l.m. 00, zero zero sul livello del mare, in via dei Marrucini 19/23 a Pescara. Voluto da Settimio Maiaroli, in memoria del padre che in questi locali ha operato, è stato affidato alla cura di Lúcio Rosato, che si propone di farne che si propone di farne un’officina per altre architetture e allo stesso tempo uno spazio in grado di ospitare artisti.

Uno sguardo sull’arte e la cultura che programmaticamente continua e arricchisce l’esperienza decennale di usomagazzino, il luogo dove per dieci anni (2010-2020) Rosato ha invitato e ospitato a Pescara artisti, architetti, designer, fotografi, come anche poeti, cineasti e istituzioni, fra cui Franco Purini, Guillermo Vazquez Consuegra, Juri Kobe, fondazione Giovanni Michelucci, lanificio Leo, Arper per Lina Bo Bardi, editrice Libria, Franco Summa. Così anche questo nuovo progetto si propone senza definizioni o limitazioni, ma piuttosto con un manifesto progettuale che assume come premesse il dialogo e l’equilibrio.

Così il nome scelto per questa avventura ne diventa sintesi ideale: “zero zero sul livello del mare è la quota di avvistamento prescelta: un orizzonte che colloca lo sguardo in una condizione di passaggio, al limite, dove le cose si incontrano come la terra e il cielo, come il mare il cielo; una condizione che coincide esattamente con la collocazione fisica di questo spazio che, come la città di Pescara, si trova a s.l.m. 00”, così nelle intenzioni di Lúcio Rosato.

In occasione dell’apertura di s.l.m.00 saranno presentati tre lavori concepiti per raccontare lo spazio e le sue prerogative, opera di Rosato e del suo allievo Pasquale Oa, autore dell’opera sono uno che passa: il resoconto di 5 telecamere posizionate nelle vetrine dello spazio prima dell’apertura, trasmesso su altrettanti piccoli schermi, che porta la città dentro lo spazio con la sua quotidianità a renderla partecipe di un progetto in divenire.

Rosato affida invece a due sue nuove installazioni, l’orizzonte di Narciso e telomare – come un tappeto volante, una ipotesi interpretativa dello spazio, una possibile forma del percorso che con s.l.m. 00 si vuole iniziare. Con la prima opera si stabilisce una continuità fra i locali e le loro funzioni, lo spazio a esposizioni e l’officina a laboratorio, che a sua volta evoca la relazione imprescindibile tra il pensare e il fare: l’idea e il suo manifestarsi, il racconto e la sua geometria. Il tappeto volante evocato con la seconda installazione, invece, diventa programma per il futuro: con l’auspicio che come un tappeto volante, appunto, questo nuovo spazio possa condurre oltre, invitando. a raccogliere attraverso la stanzialità l’essenza dinamica della conoscenza

BIOGRAFIE

Lúcio Rosato (Lanciano 1960) architetto, formatosi sotto la guida artistica di Ettore Spalletti e Franco Summa, viaggia sui territori al limite tra la concretezza del pensiero e l’astrazione della materia realizzando altre architetture. Suoi scritti e progetti sono pubblicati in riviste di settore e i suoi lavori sono stati esposti in rassegne nazionali e internazionali. Tra le pubblicazioni: sui territori al limite, Librìa, Melfi 2007; la città negata, identità e modificazione, Franco Angeli, Milano 2008; le stanze di Tonia, Librìa, Melfi 2012; una lezione al telefono con Enzo Mari, Carsa, Pescara 2021. Tra le realizzazioni: la casa che guarda il mare a Riparo Bardella di Ortona e per tornare a guardare il mare, pista ciclopedonale a Francavilla al mare. Numerosi i riconoscimenti: dal premio Europan 4 “costruire la città sulla città” (Iraklion -Grecia) nel 1996, al “Premio Architetture dell’Adriatico” nel 2020 per una casa tra le case (una casa in cemento nel centro storico – Terranova di Ortona). Ha insegnato teorie di progettazione all’Università Europea del Design e interior design alla facoltà di architettura di Pescara. Vive e prende appunti a Pescara.

Pasquale Oa (1991) vive a Foggia e si occupa di arti visive. Ha terminato gli studi di disegno industriale a Pescara con la tesi io rifiuto l’inutile – raccolta per un design differenziato, avendo come relatore Lúcio Rosato, con cui ha successivamente collaborato e collabora. Ha presentato a Pescara presso usomagazzino per altre architetture, i modelli del pensiero nella corrispondenza gherigli (2015). Ha esposto un cassetto lungo una vita (2018) nella rassegna d’arte collettiva contemporanea ventidiciannove a Tagliacozzo. Ha collaborato alla scenografia delle opere La Nuit (2018) e Dark Matter (2022) di Stefano Odoardi. Ha partecipato alla residenza artistica “officine ideali – residenze in transito” nel 2020 con il lavoro parabellum – una parola per la guerra. Ha fondato a Foggia il “collettivo Mediante” di resistenza artistica a sostegno dell’attività culturale

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