TERAMO – Sono stati tantissimi gli argomenti affrontati nel lungo incontro tra il NurSind e l’Unità di Crisi della Asl di Teramo. L’incontro, di cui il sindacato si é dichiarato soddisfatto, si é tenuto lunedì scorso in un clima collaborativo e volto alla risoluzione delle problematiche che il sindacato delle professioni infermieristiche ha riscontrato nella gestione dell’emergenza Covid 19. Ecco di cosa si é parlato e le conclusioni cui si é giunti.
NurSind chiesto un monitoraggio continuo dei dipendenti e la possibilità di eseguire test sierologici e analizzare i tamponi da parte della ASL. La ASL ha calendarizzato la sorveglianza dei dipendenti, ogni 10 giorni per il personale che assiste direttamente i pazienti Covid-19 positivi ed il restante personale ogni 20 giorni.
NurSind ha chiesto la necessità di dotare tutto il personale di DPI e di sottoporre a controllo tutti i DPI donati all’azienda prima che vengano messi a disposizione del personale, al fine di verificarne la conformità ed idoneità. L’azienda ha ritenuto di poter considerare rientrato l’allarme legato alla carenza dei DPI.
NurSind ha chiesto più frequenti pulizie degli spogliatoi e ritiro della biancheria nel corso della giornata, l’assegnazione di un doppio armadietto (sporco/pulito) al personale e la verifica di agibilità delle docce. La Asl ha condiviso pienamente la richiesta e ha disposto la verifica e l’eventuale riorganizzazione degli spogliatoi.
NurSind ha chiesto l’erogazione dell’indennità di “malattie infettive” a tutto il personale e in aggiunta l’indennità di “sub-intensiva” ai reparti che assistono pazienti COVID-19 positivi e l’indennità “domiciliare” ai dipendenti che svolgono attività sul territorio. Chiesta, altresì, l’attivazione delle Prestazioni Orarie Aggiuntive (POA) previste dall’ordinanza regionale e di procedere con in rimborsi nei confronti dei dipendenti che, per l’emergenza, sono stati trasferiti in altro presidio ospedaliero La Asl, previa verifica del lavoro svolto, in attesa delle disposizioni regionali in merito, ha dato la disponibilità a verificarne la fattibilità. Ala richiesta di riaprire i servizi della Medicina legale e di riattivare percorsi dedicati a pazienti affetti da SLA, la Asl ha riposto di esersi già attivata e che i servizi in questione sono già in farse di riapertura.
La Asl ha attivato percorsi alternativi e dedicati in modo da dividere i percorsi dei pazienti Covid positivi da quelli negativi per garantire la sicurezza e l’accesso alle cure a tutti i pazienti.
La Asl si è attivata per dare seguito alle richieste di controlli prima dell’ingresso in ospedale e di rafforzare le attività di “pre-triage” in tutti i quattro presidi ospedalieri.
L’azienda si è resa disponibile ad un confronto per analizzare le criticità riferite alla organizzazione e alla gestione del personale: USCA, rotazione del personale, assegnazione di nuove mansioni e assegnazione del personale ai reparti COVID, anche in ragione della carenza, ormai cronica, di personale infermieristico.
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