La manifestazione ideata dal professor Leone Arsenio si terrà nella città emiliana dal 2 al 14 ottobre prossimi, per cercare soluzioni all’eccesso di peso, causa di invalidità e gravi malattie nel mondo, spaziando dalla scienza al “sovrannaturale”
PARMA – Prenderà il via domani 2 ottobre un importante evento finalizzato a sensibilizzare l’opinione pubblica su un problema di grande rilevanza sociale ed epidemiologica quale quello della diffusione di abitudini alimentari scorrette . Infatti un gran numero di persone sulla Terra mangia troppo e male, con ripercussioni devastanti sulla salute: nel tentativo di arginare tali effetti , il fenomeno obesità verrà sviscerato a 360° dal 2 al 14 ottobre a Parma durante OBESITY WEEK, la V Settimana per la Prevenzione dell’Obesità e per un Corretto Stile di Vita, ideata dal professor Leone Arsenio (medico nutrizionista e docente a contratto dell’Università di Parma), in collaborazione con il dottor Federico Cioni (responsabile della Casa Editrice Scientifica Mattioli 1885 di Fidenza).
«L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha stimato che, annualmente, circa 250.00 decessi in Europa e più di 5 milioni in tutto il mondo siano correlati a problemi di peso, a loro volta spesso collegati a malattie cardiovascolari e alcuni tipi di tumore», spiega il professor Arsenio, «L’obesità, infatti, è il più importante fattore di rischio indipendente per i tumori e la prima causa di morte prevenibile negli USA. Anche in Europa l’eccesso ponderale è in continuo aumento, raggiungendo percentuali superiori al 50% ed al 30%, rispettivamente per soggetti in sovrappeso e clinicamente obesi». Con queste motivazioni, il professore ha sentito la necessità di prolungare a Parma per una intera settimana la giornata che in tutto il Paese viene riservata da alcuni anni all’incognita “obesità”.
L’evento Obesity Week, che mette in rilievo il ruolo della capitale della Food Valley, coinvolge numerose realtà, scientifiche e culturali, e sta riscuotendo interesse a livello nazionale perché affronta il diffuso e dilagante problema del sovrappeso, cercando orientamenti e soluzioni in vari ambiti, non solo in quello medico, come rileva l’ideatore della manifestazione: «Fino agli anni ’80, l’obesità riguardava solo gli Stati Uniti, ma ora è il problema sanitario numero uno anche in Italia. Questa condizione, se non trattata, è il primo passo verso alcune patologie, tra cui il diabete e la pressione arteriosa alta, che portano anche a conseguenze economiche negative. Ad esempio, in Emilia Romagna, si è valutato che un diabetico incide sulla spesa sanitaria tre volte di più degli altri, per un costo annuale individuale di circa 3.000 €. Secondo i principi di economia sanitaria, a cui si ispira la nostra iniziativa, per la prevenzione dell’obesità, soprattutto infantile, servono strategie basate su interventi multifattoriali, piuttosto che sulle azioni individuali, per cui gli approcci devono riguardare diversi settori, compresi quelli dell’industria, della scuola e dei media».
All”epidemia” mondiale di obesità, che comporta 1,46 miliardi di adulti in sovrappeso, con 297 milioni di donne e 205 milioni di uomini obesi, la Settimana per la Prevenzione risponde analizzando tutti gli aspetti del cibo, dal punto di vista sanitario, ma anche economico, sociale, culturale e religioso, allo scopo di sensibilizzare le persone ai vantaggi di una dieta equilibrata e di un opportuno stile di vita, che metta al bando sedentarietà, fumo e abitudini scorrette. «In Italia abbiamo circa il 10% di soggetti obesi, con maggiore prevalenza nelle donne del Sud, con basso livello socio-economico, che risultano anche incoraggiare di più i figli a mangiare», riferisce il professor Arsenio, «La prevalenza di obesità nei bambini e negli adolescenti, predisposti a diventare adulti obesi, è in forte crescita in tutto il mondo. Una recente indagine della Società Italiana di Pediatria, su un campione di 1.200 studenti tra gli 11 e i 14 anni, ha evidenziato che il 41% affermava di mangiare “solo le cose che mi piacciono” e troppi fuoripasto. Per prevenire l’accumulo di chili, è necessario praticare attività fisica d’intensità moderata, come camminare, per un’ora al giorno, per più giorni la settimana, e correggere gli errori a tavola, ovvero l’elevata assunzione di cibi e bevande ad alta densità energetica e poveri in micronutrienti, di fast-food, di bevande dolcificate con zucchero e di alimenti prontamente disponibili, come gli snack».
Nel calendario di Obesity Week, per fare il punto della situazione, sono stati inseriti numerosi convegni medici: – martedì, 2 ottobre (Sede Ordine dei Medici, via Po 134, ore 21), “Obesità e sonno” indagherà sulle problematiche intrecciate; – venerdì, 5 ottobre (Sala Congressi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, via Abbeveratoia, ore 8,45-18,39), “Da qui… all’obesità” (II Convegno regionale SIO-Società Italiana Obesità) tratterà della qualità della vita e della comorbidità della condizione in questione e si prefigge di rappresentare una risposta adeguata per affrontarla; – giovedì, 11 ottobre (Sala Congressi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, via Abbeveratoia, ore 15-19), “Dieta, proteine e attività fisica” riguarderà l’alimentazione dello sportivo e in palestra, con attenzione verso le diete chetogeniche e iperproteiche in rapporto alle performance atletiche.
Anche gli appuntamenti della Settimana per la Prevenzione dell’Obesità aperti al pubblico si dimostrano di elevato contenuto sociale e sanitario: – martedì, 9 ottobre (Palazzo Vescovile, Sala dei Vescovi, piazza Duomo, ore 17,30-19), il convegno “Acqua e Parma” sarà dedicato all’elemento in relazione a etica, scuola, sostenibilità ambientale, contaminazioni, salute, terme e si occuperà delle acque del rubinetto, in particolare della città, e commerciali; – martedì, 9 ottobre (Palazzo Vescovile, Sala dei Vescovi, piazza Duomo, ore 17,30-19), “Alimentazione e Riposo” viene proposto in collaborazione con il Centro Etica Ambientale cittadino; – mercoledì, 10 ottobre (Servizio di Malattie del Ricambio e Diabetologia, Azienda Ospedaliero-Universitaria, via Abbeveratoia, ore 14-18), “Obesity Day” è la giornata in cui, come nel resto d’Italia, le persone interessate possono ricevere corrette informazioni nutrizionali dagli specialisti, a loro disposizione.
In conclusione della quinta edizione di Obesity Week, sono stati programmati due rendez-vous insoliti e molto stimolanti: sabato. 13 ottobre (Museo Archeologico Nazionale, piazza della Pilotta, ore 16-18), “Cibo, simboli e miti” racconterà l’alimentazione e il sovrannaturale nella storia, con cibi per l’Aldilà in epoca romana e altomedievale, alimenti e bevande nella tradizione sciamanica e simboli nel piatto, intesi come cibi dei vivi e dei morti nella storia e nella tradizione; – domenica, 14 ottobre, per la Giornata Internazionale dell’Alimentazione, verranno coinvolti i Musei del Cibo della Provincia di Parma (per informazioni: http://www.museidelcibo.it).