Occupazione al 65% della forza lavoro. Negli uffici postali, record per Chieti (71%), in questa speciale classifica, segue la provincia di Pescara con il 69%
REGIONE – Poste Italiane si conferma un’azienda “in rosa” anche in Abruzzo, dove le donne rappresentano il 65% della forza lavoro (dieci punti percentuali sopra la media nazionale). Complessivamente, sommando il numero delle risorse impiegate nei 473 uffici postali abruzzesi e nei 14 centri di distribuzione di corrispondenza e pacchi, la provincia “più rosa” è Chieti, dove l’occupazione femminile arriva al 68%, seguita da Teramo con il 66%, che stacca di quattro punti Pescara e L’Aquila.
Negli uffici postali, la provincia con la maggiore concentrazione di donne è Chieti (71%). In questa speciale classifica, segue la provincia di Pescara con il 69%. Tra i 141 uffici postali del Chietino si contano inoltre 57 uffici “rosa, ovvero dove la funzione di responsabilità e la presenza dei dipendenti è interamente al femminile. Tra questi, si segnalano le sedi di Chieti 6 (via De Lellis), Fara San Martino, Torricella Peligna e Tricalle. Negli uffici postali della provincia di Pescara, su un totale di 465 dipendenti tra direttori, operatori di sportello e figure di staff, lavorano 319 donne. Sono invece 18 gli “uffici rosa”. In questo senso, si segnalano gli uffici postali di Lettomanoppello, San Silvestro e Santa Teresa di Spoltore. Nel Teramano, dove negli uffici postali il 66% del personale impiegato è donna, spiccano gli esempi di Colleranesco, Giulianova Spiaggia 1 (via Annunziata) e Scerne di Pineto. Nell’Aquilano, infine, dove le donne sono il 65% del personale, tra gli “uffici rosa” si distinguono Capistrello, Luco nei Marsi, Raiano, Scoppito e Tornimparte.
Nel settore recapito, la provincia più rosa d’Abruzzo è Teramo, con il 66% delle donne applicate tra portalettere, lavorazioni interne e figure di staff. Seconda Chieti, dove l’occupazione femminile tocca quota 61%. Molte le donne che ricoprono il ruolo di responsabile dei centri di distribuzione: Maria Ciccarone a Pescara, Antonia Serio a Montesilvano, Elena Tansini a Chieti, Sabrina Di Medio a Casoli, Bibiana Donadoni a Pineto, Maria Camacci a Sant’Egidio alla Vibrata, Maria Telesforo ad Avezzano e Sonia Rampini a Sulmona.
Grazie anche ai risultati raggiunti in Abruzzo, le politiche di parità di genere e la trasparenza di Poste Italiane sono state premiate con la riconferma, per il terzo anno consecutivo, nel Gender-Equality Index (GEI) 2022, il principale indice internazionale di riferimento che valuta la qualità delle iniziative aziendali per l’eguaglianza e l’inclusione.
Il Gender-Equality Index misura le performance aziendali sulle politiche di parità di genere e di trasparenza nella rendicontazione dei dati e delle informazioni di settore e rappresenta un punto di riferimento per gli investitori che cercano informazioni affidabili e comparabili al fine di valutare l’impegno delle società nell’affermazione dei valori di gender equality.
La valutazione ottenuta da Poste Italiane è il risultato dell’esame di cinque parametri: la leadership femminile e la valorizzazione dei talenti, la parità salariale, la cultura inclusiva, le politiche per la prevenzione e il contrasto di molestie sessuali e la riconoscibilità come brand che promuove la parità di genere. Sono 418 le aziende esaminate in tutto il mondo, ripartite in 11 settori produttivi con sede in 45 paesi e una capitalizzazione di mercato combinata di 16 trilioni USD.
Nell’edizione 2022 Poste Italiane ha migliorato ulteriormente il suo risultato rispetto all’anno scorso, ottenendo ancora una volta una valutazione ben al di sopra del punteggio medio delle società valutate nel GEI.