L'Aquila

“Officina L’Aquila”, incontri internazionali

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La rassegna chiude i lavori con un confronto fra i più affermati architetti d’Italia e del mondo sul tema della “Rigenerazione urbana delle città dell’Appennino”. Appuntamento a maggio 2018 per la prossima edizione della rassegna internazionale sulle buone pratiche della ricostruzione post-sisma

L’AQUILA – “Officina L’Aquila” conferma la sua vocazione internazionale con la presenza – nell’ultima giornata della rassegna di esperti sui temi dell’edilizia, del restauro, della rigenerazione urbana – dell’ospite Masud Esmaillou, architetto “veneziano d’adozione” ma di origini iraniane e che nel 2006 è diventato presidente della sezione INBAR, l’Istituto Nazionale di BioArchitettura di Treviso.

Proprio l’Iran conta decine di vittime per il terremoto di magnitudo 7.2 della scala Richter che domenica notte ha colpito l’Iraq, nella zona di confine con l’Iran.

Una testimonianza, quella di Esmaillou, che ha posto l’accento sull’eccellenza della ricostruzione aquilana: “L’Aquila – ha detto – è un modello da studiare e da cui imparare, ma manca la partecipazione per renderla una vera ‘officina’ di saperi e di competenze”, lanciando un gemellaggio tra L’Aquila e le città iraniane.

A dialogo con Masud alcuni dei più affermati architetti italiani per condividere una visione di ricostruzione dei borghi e delle città d’arte del Centro Italia, nel convegno conclusivo della tre giorni di dibattito e tavole rotonde, dal titolo “Rigenerazione urbana delle città dell’Appennino”.

Masud ha parlato di come rigenerare i centri urbani in vista delle future “città intelligenti” e sostenibili del futuro.

Donato Di Ludovico, docente della facoltà d’Ingegneria dell’Università dell’Aquila ha posto l’accento sull’importanza di non perdere di vista la rigenerazione del patrimonio pubblico, fondamentale per i processi di ricostruzione.

Alla tavola rotonda sono intervenuti, tra gli altri, anche il presidente della Federazione degli architetti di Abruzzo e Molise, Sandro Annibali, di Giuseppe Tempesta dell’Ordine degli ingegneri dell’Aquila, la docente universitaria di Ingegneria dell’Aquila Simonetta Ciranna e il segretario regionale del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo per l’Abruzzo, Stefano D’Amico.

Tempesta ha sottolineato che la ricostruzione dell’Aquila e soprattutto quella dei borghi del circondario “non sarà rigenerazione perché siamo arrivati a ‘contarci’, ossia guardiamo solo i numeri di un edificio, quanto costa ripararlo, quando verrà restituito ai proprietari: non si guarda a come ci si vivrà dentro. La vera rigenerazione si avrà soltanto quando si penserà a una ricostruzione in chiave di fruizione sociale di un edificio e del contesto urbano di riferimento”.

Per Ciranna è “impossibile rigenerare senza avere coscienza di ciò che c’è stato prima della distruzione del terremoto. Re-intervenire su città che hanno una memoria, significa agire con cautela invece di fare solo il gioco del mercato. Serve il riconoscimento di valori e soluzioni rispettose degli edifici e della vita della comunità”.

Grazie alla generosità di Paesi, associazioni e istituzioni private in questi anni post-sisma è stato possibile ristrutturare monumenti e palazzi che rappresentano la storia e la cultura dell’Aquila e dell’Italia intera: in anteprima assoluta, alla fine del convegno, è stato aperto per una visita esclusiva il cantiere del Teatro San Filippo, uno dei più affascinanti del centro storico dell’Aquila.

A fare da guida, oltre ai tecnici e al direttore dei lavori Antonio Di Stefano, anche il segretario del Mibact Abruzzo, Stefano D’Amico: “Il cantiere di San Filippo, che sarà riconsegnato a breve, è stato reso possibile attraverso le donazioni come quella del cd ‘Domani’ – ha ricordato D’Amico – le donazioni sono vitali per il recupero del patrimonio artistico italiano”.

Una meraviglia di stucchi, pietre, rifiniture in oro, cappelle oltre lo splendido abside si è aperta agli occhi dei visitatori.

Un bilancio positivo quello dell’edizione autunnale di “Officina L’Aquila 2017”, come ha spiegato Roberto Di Vincenzo, coordinatore della manifestazione (promossa e organizzata da Carsa in collaborazione con ANCE Abruzzo, insieme ad ANCE L’Aquila, ANCE Chieti, ANCE Pescara, ANCE Teramo).

“Dopo aver parlato di ricostruzione fisica avviata in questi anni, della grande qualità del restauro e delle tecniche d’avanguardia che si usano da un punto di vista edilizio – ha detto Di Vincenzo – abbiamo introdotto quest’anno il tema dell’economia e della società. Abbiamo portato i più importanti player territoriali in campo economico e industriale: con loro si deve avviare un nuovo discorso di apertura di filiere sulle cosiddette ‘tecnologie abilitanti’, ossia quegli elementi che permettono la nascita di nuove imprese in filiera attorno a quelle esistenti. E all’Aquila c’è un terreno fertilissimo: da Thales Alenia Space, a LFoundry, e poi Zte e Accord Phoenix, con cui abbiamo dialogato in una giornata dedicata al tema. Tutti sono disponibili e interessati a costruire filiere attorno alle loro realtà. E su questo impegno anche la politica si è mostrata disponibile a gettare linee di finanziamento specifiche. Un grande risultato, suffragato dall’affermazione della sottosegretaria Paola De Micheli intervenuta venerdì mattina, per la quale l’esperienza di ‘Officina L’Aquila’ è un esempio di resilienza, cioè di risposta ai problemi e di ricostruzione dai disastri straordinaria, che dobbiamo portare ovunque ci siano dei terremoti. A tal proposito De Micheli ha spiegato di avere già parlato con i presidenti delle Regioni del Centro Italia colpite dai recenti sismi – e che sono i vicecommissari – per portare ‘Officina l’Aquila’ in Italia, così la rassegna internazionale diventerà ‘Officina Italia’, perché la ricostruzione dell’Aquila è un esempio nazionale. Per quanto riguarda la sessione primavera 2018 stiamo lavorando a un’ulteriore internazionalizzazione di Officina insieme all’Unesco. In contemporanea vogliamo avviare il lavoro con la sessione del Gssi che si occupa di ricerche sociali, perché con loro vogliamo portare avanti un progetto in termini scientifici”.

“Cantieri aperti” si conferma il fiore all’occhiello di “Officina L’Aquila”: circa 600 i visitatori dei cantieri tra studenti delle scuole superiori della provincia dell’Aquila, dei corsi universitari di Ingegneria dell’Università dell’Aquila, professionisti, semplici cittadini che si sono accreditati per visitare, sotto il controllo e la supervisione dei tecnici dell’Ese Cpt (il Comitato paritetico territoriale – Ente scuola edile) e del direttore Lucio Cococcetta, i cantieri autorizzati (Palazzo Notar Nanni del Consorzio Di Vincenzo & Strever; Consorzio Piazza Duomo Corso Vittorio Emanuele di Cingoli; Palazzo dell’Emiciclo dell’ATI Rosa Edilizia – Ricci Guido Elettroidraulica Silvi e, domani per la prima volta, il Teatro San Filippo del MiBACT).

Appuntamento con l’edizione 2018 di “Officina L’Aquila”.

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