Al via l’edizione di maggio della Rassegna internazionale di restauro e riqualificazione urbana “L’AQUILA E L’APPENNINO” all’Auditorium del Parco del Castelloda mercoledì 23 a venerdì 25 maggio
L’AQUILA – Si è tenuta ieri mattina la conferenza stampa di presentazione dell’edizione di maggio 2018 di “Officina L’Aquila, incontri internazionali”, la rassegna internazionale di restauro e riqualificazione urbana, promossa e organizzata da Carsa srl, in collaborazione con ANCE Abruzzo, insieme ad ANCE L’Aquila, ANCE Chieti, ANCE Pescara, ANCE Teramo, che si terrà dal 23 al 25 maggio all’auditorium del parco del Castello.
Alla conferenza stampa hanno preso parte il coordinatore di “Officina L’Aquila” Roberto Di Vincenzo, l’astrofisico e ricercatore del Gssi Roberto Aloisio, il vice presidente di Ance Abruzzo e presidente di Ance Teramo Raffaele Falone e il direttore editoriale di Carsa Oscar Buonamano.
Ricco il programma della tre giorni, che partirà mercoledì 23 – come di consueto – con l’educational tour dedicato alla stampa nella prima giornata. Appuntamento alle 10.30 davanti all’auditorium del Parco del Castello per un tour che in questa edizione entrerà in sette tra i cantieri più interessanti della ricostruzione: la Chiesa di San Silvestro e quella di Santa Maria della Misericordia (segretariato Mibact); il consorzio Sant’Emidio (Costruzioni Iannini); l’aggregato di via Antinori (Costruzioni Coaf&Vittorini); il consorzio Castelletta (Frezza ingg Armido e Pierluigi); cantiere di San Basilio (Edilfrair costruzioni generali) e il consorzio Carispaq (Cingoli consolidamento e restauro). Oltre alla visita nei cantieri, saranno organizzate visite anche all’interno dei Laboratori di Fisica nucleare del Gran Sasso sia per la stampa nazionale (4 giornalisti di testate italiane) e internazionale (19 corrispondenti dell’estero) sia per i giornalisti locali per i quali, in particolare, la visita si terrà sabato 30 giugno.
“Cantieri aperti”, le visite guidate e approfondite nei cantieri del centro storico dell’Aquila dedicate ai progettisti e ai tecnici, agli studenti e ai semplici cittadini interessati a conoscere da dentro i “segreti” della ricostruzione, si conferma una colonna portante di “Officina L’Aquila”: già quasi tutto esaurito grazie alle numerose richieste arrivate in pochi giorni.
“Officina L’Aquila” cambia pelle. In questa edizione si avvia un dibattito con il nuovo cratere sismico. “L’Aquila ha consolidato il suo modello organizzativo di ricostruzione – ha spiegato Di Vincenzo – mentre il resto del nuovo cratere si trova in una fase fortemente emergenziale, con notevoli ritardi. Non si tratta di un confronto vero e proprio, perché le due fasi sono molto diverse (ricostruzione avanzata da un lato, emergenza dall’altra), ma di un inizio di dialogo, in quanto siamo convinti che dal dialogo nasca la possibilità di replicare delle esperienze positive. Obiettivo: capire le difficoltà che altrove si stanno incontrando”.
Questa edizione di maggio sarà incentrata, dunque, sul tema “L’Aquila e l’Appennino”, estendendo la riflessione sulle problematiche del post-sisma e della ricostruzione alle terre del Centro Italia martoriate dai terremoti degli ultimi anni e chiamate a rispondere a una sfida importante: rinascere sotto il profilo urbanistico e sociale, vincere la depressione economica che colpisce le comunità dopo una catastrofe naturale, avviare un processo virtuoso che porti a cambiare la mentalità corrente spostando l’asse dall’emergenza alla prevenzione e alla messa in sicurezza di un territorio fragile – come l’Appennino – ma ricco di risorse, bellezze artistiche, storia e natura. Si affronteranno, poi, i temi legati a rigenerazione urbana, sicurezza, formazione, informazione e legalità, quest’ultima fondamentale per mantenere sana e duratura la rinascita dei territori, su cui si riversano inevitabilmente tante risorse pubbliche.
Nella tre giorni di rassegna si confronteranno, portando la loro testimonianza, rappresentanti istituzionali, amministratori, soprintendenze, professionisti dei vari crateri del Centro Italia.
Tre le novità di quest’anno, come ha spiegato Di Vincenzo: “L’apertura all’Italia, con la partecipazione delle Camere di Commercio di Rieti, Ancona e Ascoli Piceno, delle Soprintendenze del Centro Italia e di alcuni sindaci dei Comuni del cratere sismico 2016. E dato che L’Aquila sta tornando alla vita, abbiamo pensato di restituire la parte della città ricostruita ai suoi cittadini, organizzando iniziative culturali (concerti, mostre e così via) all’interno dei palazzi ricostruiti: per ora si tratta del lancio di una nuova idea che poi andrà a regime e si chiama ‘Officina L’Aquila fest’, con due concerti jazz all’interno dell’auditorium a chiusura dei convegni e uno a Palazzo Cappa Cappelli, già ricostruito e riconsegnato, dove si terrà la festa di Officina a fine rassegna”.
Un’altra novità è il “racconto della ricostruzione”.
“Stiamo costruendo, come Carsa, un volume condiviso, realizzato su social, come abbiamo già fatto per la Costa dei Trabocchi – ha aggiunto Di Vincenzo – una nuova linea editoriale che prevede il racconto della città, del suo futuro, mirato a restituire l’orgoglio a questa grande e meravigliosa città”.
Raffaele Falone, vicepresidente Ance Abruzzo e presidente di Ance Teramo, si è detto soddisfatto per la costanza con cui Officina L’Aquila si dedica “alla riflessione e al dibattito su dove vogliamo portare L’Aquila e, adesso, tutto il cratere sismico. Faccio un plauso agli organizzatori che dopo 7 anni non fa mai mancare gli argomenti seri e concreti su cui confrontarsi per la ricostruzione. Una missione, quella di Officina, che riesce a mettere a sistema tutti gli attori della filiera della ricostruzione. Il terremoto non è solo dell’Aquila, ma di tutta Italia, a partire dal Centro Italia, che soffre di un problema serio, economico e sociale: va verso lo spopolamento. Il sisma – ha sottolineato Falone – dev’essere opportunità per ricostruire tutte le regioni appenniniche colpite dai sismi, e deve bloccare quel drenaggio dell’economia che si accentra sempre di più verso le grandi città. Dopo quasi due anni dagli ultimi eventi sismici la ricostruzione del Centro Italia non è ancora partita e il nuovo Governo deve dirci perché: colpa delle norme farraginose, o perché non ci sono i soldi? Che cosa vuole fare il Governo di questo Centro Italia?”.
L’astrofisico e ricercatore del Gssi Roberto Aloisio ha ricordato che il modello che la ricostruzione – in senso non solo materiale ma anche economica e sociale – dovrebbe avere come modello la città di Princeton, negli Usa: “Occorre trasformare L’Aquila in una sorta di Princeton d’Europa. Anche questa città ha circa 70mila abitanti ed è a un’ora di treno da New York, come L’Aquila è a un’ora da Roma. Ma Princeton negli anni ha raggiunto un Pil 5 volte più alto del nostro dovuto alla presenza dell’Università e al mondo della cultura in generale. Dobbiamo fare come Princeton”. Diversi i progetti di ricerca che il Gssi sta seguendo all’Aquila e relativi al post-sisma.
Il programma della tre giorni di “Officina L’Aquila” è consultabile sul sito: www.officinalaquila.it (al link https://bit.ly/2rQph3I) dove è già possibile iscriversi a “Cantieri aperti”.
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