Presso la Casina dei Tigli, nella Villa Comunale ,si parlerà di Economia e imprese
CHIETI – Confronto a tutto campo con i candidati sindaci al Comune di Chieti, sulla condizione delle imprese e sul ruolo delle istituzioni locali per il rilancio dell’economia cittadina. Lo organizza la Cna di Chieti per oggi, venerdì 15 maggio, alle ore 18, alla Casina dei Tigli, storico punto di riferimento all’interno della Villa Comunale.
Al confronto pubblico, voluto dall’associazione della piccola impresa e dell’artigianato presieduta da Savino Saraceni e diretta da Letizi Scastiglia, hanno dato la propria adesione tutti i candidati alla carica di Primo cittadino, in lizza alle elezioni comunali del 31 maggio prossimo. Si tratta di Umberto Di Primio, Luigi Febo, Roberto Di Monte, Bruno Di Paolo, Ottavio Argenio, Donato Marcotullio, Antonello D’Aloisio ed Enrico Raimondi.
Al centro della discussone, coordinata dalla giornalista Selenia Secondi, saranno come detto proprio i temi riguardanti la condizione delle imprese nel territorio chietino e il possibile ruolo delle istituzioni locali. Una condizione, come spiega Letizia Scastiglia, che si presenta particolarmente problematica:
«I dati relativi al credito erogato nel 2014, diffusi nei giorni scorsi dalla Cna regionale – dice – testimoniano ad esempio una condizione di particolare sofferenza in cui vive il nostro territorio, e in particolare il mondo della micro impresa. In provincia di Chieti c’è un rapporto assai problematico tra credito erogato e “sofferenze bancarie”, ovvero i crediti che le banche non riescono a riscuotere più dalla propria clientela, a testimonianza della difficoltà in cui versano le imprese: ben il 18,01% , contro una media nazionale del 10,91%». Dato che fa il paio, sempre a detta della Scastiglia, con l’andamento delle imprese: «Le analisi di Aldo Ronci per la Cna Abruzzo dicono che è qui, nel Chietino, che la caduta dell’attività delle micro imprese è particolarmente marcata, come dimostra un saldo negativo, nel solo primo trimestre dell’anno, tra iscrizioni e cancellazioni, di ben 170 imprese, con un picco particolarmente drammatico nel comparto delle costruzioni».