Ombrina Mare: attenzione sempre alta

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 Di Salvatore e Acerbo :”cancellare l’art. 35 del Decreto Sviluppo . E’ evidente che per Medoilgas la sentenza del TAR LAZIO rappresenta solo un incidente di percorso”

PESCARA -Il 13 aprile 2013  Pescara  ha ospitato una manifestazione  regionale  per l’ambiente senza precedenti  con quarantamila persone schierate contro la deriva petrolifera .Associazioni ambientaliste,cittadini,  Sindaci, Assessori, consiglieri comunali, provinciali e regionali, Presidenti di Provincia, hanno ribadito un  ‘no’ convinto all’impianto della Medoilgas Ombrina Mare per l’estrazione di idrocarburi. Mercoledì 16 aprile 2014 il Tar del Lazio ha respinto il ricorso di tale  società petrolifera contro il ministero dell’Ambiente in merito alle autorizzazione sulle perforazioni  in Adriatico della piattaforma Ombrina Mare situata nel tratta antistante la costa abruzzese tra Ortona e Vasto.

Dunque per ora i trabocchi sono riusciti a spuntarla contro  il progetto della piattaforma Ombrina Mare,ma la lotta non è di certo finita perché le intenzioni di  Medoilgas Italia sono molto chiare  : “il  pronunciamento del TAR del Lazio non compromette il progetto.Già avviate le procedure per la richiesta dell’Autorizzazione Integrata Ambientale”.

“Ombrina è un progetto sicuro, compatibile con l’ambiente, in grado di portare sviluppo al territorio e di contribuire ad una maggiore indipendenza energetica dell’Italia – dichiara Sergio Morandi, Amministratore Delegato di Medoilgas Italia. Con la messa in produzione del giacimento verrà creato nuovo sviluppo, nuova occupazione e nuovo gettito fiscale esclusivamente attraverso investimenti privati.”

 Che sia un progetto sicuro e compatibile con l’ambiente sarà un pò difficile da far capire agli abruzzesi  soprattutto dopo che  la possibile correlazione  tra le attività estrattive  e i terremoti di maggio 2012 in Emilia Romagna è rimbalzata agli onori della cronaca .Certo gli scienziati non possono affermare con certezza che ci sia un nesso di causa effetto ,ma non hanno neppure potuto escludere l’ipotesi di una correlazione tra trivelle e fenomeni sismici.L’Abruzzo ha già dato  in abbondanza sia per quanto riguarda i disastri naturali che  i disastri  ambientali provocati dall’irresponsabilità dell’uomo .
Le  associazioni  e movimenti  ambientalisti che hanno organizzato la manifestazione del 13 aprile 2013 hanno commentato così  la decisione del TAR

E’ significativo che nel provvedimento il collegio evidenzi l’interesse naturalistico e storico-culturale dell’area, individuata come Parco nazionale della Costa teatina, e di uno dei simboli della costa adriatica, i Trabocchi, protetti da una legge regionale. Il logo della manifestazione del 13 aprile, un trabocco contrapposto alla piattaforma, si è materializzato direttamente nella sentenza, a rendere ancora più stridente il contrasto tra due idee di economia e gestione del territorio. Da un lato la deriva petrolifera con un Abruzzo nero petrolio, proposta per la Regione da una miope Confindustria regionale e dalle aziende che fanno profitto con gli idrocarburi ferendo la Terra. Dall’altro l’economia del turismo e della qualità ambientale e dei prodotti eno-gastronomici della nostra regione promossa dai cittadini, dalla chiesa, dalle associazioni delle categorie del commercio, dell’agricoltura e del turismo e da tantissimi enti locali.

Alla fine il TAR del Lazio ha dato ragione al Ministero dell’Ambiente e al Ministro Orlando che, nonostante le fortissime pressioni dei petrolieri ha giustamente bloccato l’iter che il suo predecessore Ministro Clini voleva a tutti i costi portare avanti, addirittura ignorando le regole poste a tutela dell’ambiente. Ricordiamo che la Commissione Valutazione di Impatto Ambientale aveva inopinatamente approvato Ombrina, senza la procedura di A.I.A., il 3 aprile 2013, quando gli abruzzesi avevano già indetto ed organizzato quella che si sarebbe rivelata da lì a pochi giorni la più grande manifestazione mai svolta nella regione.

La valutazione del Ministero dell’Ambiente sulla necessità di assoggettare da subito il progetto a procedura di A.I.A. si è rivelata fondata giuridicamente. Riteniamo che la manifestazione del 13 aprile 2013 sia stato un formidabile esempio di civiltà da parte dei cittadini abruzzesi, indispensabile per richiamare l’attenzione delle istituzioni al rispetto delle norme poste a tutela del territorio. Purtroppo nel nostro paese ciò che dovrebbe essere normale deve essere conquistato ogni giorno dai cittadini con manifestazioni, appelli, osservazioni.

Ora la lotta continua, non abbasseremo la guardia. Invitiamo Confindustria regionale a meditare sulla posizione che ha tenuto finora, visto che non è in sintonia con la stragrande maggioranza degli abruzzesi. Dovrebbe consigliare la Medoilgas ad abbandonare ogni velleità su questo progetto, evitando ricorsi al Consiglio di Stato. E’ un intervento che deve essere ritirato. In caso contrario continueremo a difendere strenuamente il territorio abruzzese seguendo l’eventuale proseguio del’iter del progetto Ombrina, che, ricordiamo si fermerebbe sicuramente con una modifica da parte del Parlamento dell’Art.35 del Decreto Sviluppo e perimetrando finalmente il Parco della Costa teatina. Contrasteremo inoltre anche la Strategia Energetica Nazionale che vuole trasformare l’Abruzzo in distretto minerario.

OMBRINA SECONDO MEDOILGAS: BOCCIATURA OMBRINA SOLO INCIDENTE DI PERCORSO

Per Enzo Di Salvatore, candidato “no triv” alle elezioni europee per la lista L’Altra Europa con Tsipras e  Maurizio Acerbo, candidato Presidente Regione Abruzzo è urgente che si faccia subito ciò che gli  ambientalisti chiedono  da tempo:cancellare l’art. 35 del Decreto Sviluppo.Per questo rivolgono un nuovo appello ai Parlamentari abruzzesi ed al Sottosegretario Legnini chiedendo fatti e non parole.

Si legge nella loro nota:

Provate a rileggere in sequenza le dichiarazioni dell’Amministratore Delegato di Medoilgas, Bill Higgs, quelle del Ministro Guidi e, infine, nuovamente quelle di MOG, rese note subito dopo la pubblicazione della sentenza del TAR LAZIO sfavorevole alla compagni inglese.

24 febbraio 2014 – Bill Highs parla agli azionisti di MOG: “La Società è in costante dialogo con il Governo italiano e altri stakeholder chiave per cercare risoluzione su una via da seguire per il progetto al di fuori dei tribunali”.

27 marzo 2014 – Il Ministro Guidi audita dal Parlamento: ” Guardate, io qualche giorno fa ho avuto modo di incontrare l’Amministratore Delegato di una grossa compagnia, che mi diceva che ha più o meno 4 miliardi di euro di investimenti totalmente privati bloccati in una regione del Sud Italia dove, come dire, vorrebbero procedere a fare …”.

17 aprile 2014 – L’Amministratore Delegato di Medoilgas, Bill Highs, nel commentare la sentenza del TAR LAZIO: “Siamo ovviamente delusi per la sentenza ma, nell’eventualità di un tale risultato, avevamo già lavorato duramente nel frattempo per svolgere le attività necessarie per completare la presentazione dell’AIA. In questo momento è difficile prevedere quanto tempo occorrerà al Ministero per valutare la richiesta di MOG e siamo ansiosi di lavorare a stretto contatto con il Ministero per ottenere l’approvazione a tempo debito”.

Intanto, su un portale britannico dedicato ad un pubblico di investitori, martedì 15 aprile c’era già qualcuno – evidentemente ben informato (da chi?) – che aveva previsto che la sentenza del TAR LAZIO sarebbe stata pubblicata due giorni dopo, e cioè giovedì 17. E così è stato.

(http://www.iii.co.uk/investment/detail?code=cotn%3AMOG.L&display=discussion&threshold=0&action=detail&id=11168806)

E’ evidente che per Medoilgas la sentenza del TAR LAZIO rappresenta solo un incidente di percorso. La muscolare ostentazione di tanta sicurezza da parte dell’Amministratore Delegato di MOG può voler dire due cose coerenti tra loro:

1) Medoilgas sta lavorando a stretto contatto con le Autorità Italiane (Governo e portatori di interessi) per trovare una soluzione “al di fuori dei tribunali” che sia in grado di sbloccare il progetto in tempi stretti giacché nei piani di MOG Ombrina è destinato a diventare produttivo a inizio 2015;

2) Medoilgas ha necessità di tranquillizzare una vasta platea di azionisti ed investitori, innervositi dagli “stop and go” del procedimento autorizzativo di Ombrina.

Consapevoli, ancor più di prima, del fatto che il pronunciamento del TAR LAZIO non impedirà a Medoilgas di tentare di portare al termine Ombrina ma che, al contrario, indurrà la compagnia britannica ad intensificare le pressioni sul Governo e sui Ministeri Ambiente e Sviluppo Economico per ottenere la concessione ad estrarre, chiediamo ai Parlamentari abruzzesi ed al Sottosegretario all’Economia con delega al CIPE, Giovanni Legnini, ciò che il coordinamento nazionale No Triv e gli ambientalisti chiedono da un anno e mezzo a questa parte: esercitare ogni pressione possibile sul Governo affinché con decreto legge si cancelli immediatamente l’art. 35 del Decreto Sviluppo.

 

Pubblicato da
Donatella Di Biase

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