VASTO – A Fabio Di Lello la Procura di Vasto guidata da Giampiero Di Florio ha contestato in prima battuta il reato di omicidio premeditato, più altri reati minori, per il delitto di Italo D’Elisa, il 21enne ucciso a colpi di pistola mercoledì scorso davanti al ‘Drink Bar’. Una vendetta, dopo che D’Elisa nel luglio 2016 aveva ucciso, investendola con la macchina, Roberta Smargiassi, moglie di Di Lello. I capi di imputazione sono stati ufficializzati oggi all’omicida dal gip Caterina Salusti durante l’interrogatorio di garanzia in carcere.
Di Lello, però, si è avvalso della facoltà di non rispondere. “Non era nelle condizioni e nella serenità necessari per parlare”, hanno detto i suoi legali Giovanni Cerella e Pierpaolo Andreoni. A carico di Di Lello la Procura ha formulato, come detto, il reato di omicidio volontario premeditato e si è riservata più tempo in ordine alla convalida e all’adozione delle misure cautelari.
Intanto centinaia di persone hanno partecipato, nella chiesa del Sabato Santo, ai funerali di Italo. La banda di Chieti, con una marcia sinfonica, ha accolto sul sagrato la bara bianca del ragazzo. Il parroco, don Antonio Totaro, ha ammonito i presenti: “Si fermi questa ondata di odio. Basta con questa violenza. Due vite completamente spezzate. Ha perso la città. Noi abbiamo perso”.
Il sacerdote ha portato le condoglianze delle famiglie. “E’ qui presente il fratello di Roberta”, ha detto ai presenti. E ancora: “Queste morti riportino nella nostra comunità un po’ di serenità. Basta con i social media. Dobbiamo tornare a parlare tra di noi. Senza conoscere abbiamo condannato”.