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Sembra una magnifica fiaba, che invece fiaba non è, ma l’origine e la storia dell’Aquila affidata, ai testi di Eulalia Caterina Rosati, alle musiche di Manlio Fabrizi, alle immagini del filmaker e regista Giuseppe Tandoi, alle voci recitanti di Aldo Spahiu ed Emanuele Incorvati, all’eccezionale talento del coro – le voci femminili e maschili del Concentus – accompagnato da Diana Pettinelli al pianoforte, Marta Vitaliani al flauto, Tonino Ieie al contrabbasso e Patrizio Migliarini alle percussioni.
Pubblico numeroso in sala. Attento. Rapito dalla magia del concerto. Un grande successo questa nuova produzione, come già all’esordio il 26 novembre scorso. I brani cantati contrappuntano la recitazione dei testi che narrano la straordinaria storia dell’Aquila, la spiritualità della città, la sua dimensione elevata, mai plebea e cialtrona, nel corso dei secoli.
Sta tutto qui il senso di questa ulteriore e progressiva tappa nella ricerca del nuovo e del bello che sin dall’origine caratterizza il Gruppo vocale e strumentale Concentus Serafino Aquilano, diretto da Manlio Fabrizi, con la perfezione del canto corale, con il sapiente intervallare musica antica e moderna, persino con la bellezza dei costumi.
Questa volta si dev
“Quell’ingenito amore verso il patrio suolo, che acceso nel petto di quasi tutte le nazioni più culte del mondo, fu sempre mai occasione costante, e felice delle azioni più grandi, più rinomate, e più utili all’umana società, spinse anche Noi ad intraprendere di buon grado la difesa della Città dell’Aquila nostra patria”.
Dal 1754 queste parole giungono fino a noi e al Concentus Serafino Aquilano rinnovando “un dolce stimolo di passione per le patrie Contrade”. Per il Gruppo Vocale e Strumentale, infatti, come dice Eulalia Caterina Rosati – lei anima e corpo del Gruppo, come Manlio Fabrizi né è il cuore per la musica – “…non è una novità recitare e cantare l’incondizionato amore per la nostra città e, a dispetto dei giorni attuali che vorrebbero la negazione dell’umano progredire attraverso la conoscenza e la cultura, con l’umiltà rubiamo pagine di storia e rendiamo all’Aquila, per il tempo di una favola, la sua grandezza.
Once upon a time L’Aquila lo presentiamo al pubblico con la stessa emozione con la quale l’abbiamo preparato, esaltandoci ad ogni pagina, vibrando ad ogni emozione riscoperta. Respirare la fantasia
Once upon a time L’Aquila è un concerto scenico. E’ stato per il Concentus un notevole impegno di diversi mesi, come lo è stato per il regista Giuseppe Tandoi nel creare il filmato che accompagna il concerto, con immagini spettacolari e con l’intrigante uso degli effetti speciali per dargli quell’aura di favola cavalleresca. Magari potrà diventare un Dvd, come già fu con la fortunata precedente creazione “Punto di vista 99”.
In un momento difficile come questo, dove troppe realtà sociali ed economiche sembrano sgretolarsi sotto i nostri occhi, c’è chi ha ancora il coraggio di sognare, c’è ancora chi ha la forza di recuperare il passato e di credere nel futuro con la giusta tenacia per vivere il presente. “Non servono ali” sono le parole di un brano cantato dal Concentus Serafino Aquilano nel nuovo concerto scenico Once upon a time L’Aquila, un vero e proprio gioiello realizzato con straordinaria maturità artistica.
Quante volte abbiamo desiderato volare via dai problemi, fuggire dalla nostra città che a volte sembra esser stata paralizzata dalla violenza della natura…? Ma “La luce dell’Amore è la vera chiave che trova la sua porta giusta”, cantano le donne e gli uomini del Concentus. “Sono parole del Federico II – dice Giuseppe Tandoi – a cui il Concentus ha ridato vita, nell’ incantevole concerto che miscela sapientemente antiche sonorità medievali con la leggerezza delle fiabe di ogni tempo.
Ed è Federico II il vero protagonista di questo spettacolo, colui che secondo lo storico settecentesco Carlo Franchi è il vero ideatore e fondatore della città dell’Aquila. Fondatore sì, perché nel suo “Privilegio della Fondazione della città dell’Aquila” dà tutte le indicazioni seguite poi da chi concretamente poté realizzarle quando la città fu edificata. Lo Stupor Mundi, avversato da chi lo aveva cresciuto e tradito pesantemente anche tra le proprie mura, torna ed emergere ora, con forza ed emozione, dalle parole, dalle musiche e dalle immagini di Once upon a time L’Aquila.”
Il concerto scenico è una piccola meraviglia di musica, canti, voci ed immagini. Un lavoro articolato, la cui ricerca storica ed i testi originali sono stati curati dall’estro di Eulalia Caterina Rosati, le musiche e gli arrangiamenti dal M° Manlio Fabrizi e le immagini da Giuseppe Tandoi. Alle voci recitanti del coro si sono unite, con grande emozione, quelle del piccolo Emanuele Incorvati e dell’attore Aldo Spahiu.
A loro due è stato affidato il compito d’interpretare Federico II da bambino e da adulto. Bravi anche i musicisti: Marta Vitaliani al flauto, Diana Pettinelli al pianoforte, Tonino Ieie al contrabbasso e Patrizio Migliarini alle percussioni. Un lavoro dedicato all’Aquila che si spera di rivedere presto su altri palchi, per far conoscere anche altrove i sogni che L’Aquila racchiude segretamente nelle sue pietre.
Il Concentus Serafino Aquilano è nato nel 1999, imponendosi subito con un’intensa attività concertistica e la cura di produzioni di livello. Ne è direttore artistico Manlio Fabrizi, Maestro dall’esperienza pluridecennale, artefice coraggioso di questo miracolo in cui voci maschili e femminili si compongono e si armonizzano per dare vita ad un unico poliedrico, strumento delicato e vigoroso.
Ogni concerto è vissuto non solo come una scelta culturale ma, viaggiando su frequenze musicali e dialettiche, come esperienza comunicativa che coinvolge esecutori e pubblico, sa sempre regalare momenti di forte carica emotiva. Vastissimo il repertorio di brani tradizionali, commerciali ed inediti, composti da Manlio Fabrizi.
Arrangiamenti innovativi e d’avanguardia sono accompagnati da validi strumentisti. Estrema la cura nei dettagli della polifonia. Temi mai casuali che, proiettati nel futuro, cercano di far propria la spirale evolutiva dell’animo umano, sfiorando con delicatezza e decisione i grandi temi.
Tradizione, innovazione, olismo e armonia s’intrecciano e si uniscono per dare vita ad un Coro. Un intreccio di voci che camminano e si elevano facendo del canto preghiera. Canto che non è più soltanto una scelta culturale, ma si propone come viaggio ed esperienza comunicativa che coinvolge grandi temi dell’esistenza umana. Sono questi gli elementi che caratterizzano il Concentus Serafino Aquilano.
Strettissima la collaborazione del regista Giuseppe Tandoi, giovane talento della settima arte, con il Concentus Serafino Aquilano. Giuseppe Tandoi è nato nel 1982 a Corato, in provincia di Bari, ma ormai è aquilano d’adozione. Diplomato all’istituto d’arte della sua città, sceglie L’Aquila come città universitaria e dal 2001 al 2007 studia e si diploma all’Accademia dell’immagine, centro d’eccellenza per la formazione di professionisti della settima arte.
Nel 2008 frequenta un master a Roma in Gestione d’impresa cinematografica ed audiovisiva. Dal 2001 fino ad oggi si è occupato della regia di numerosi video per concerti e spettacoli dal vivo, oltre alla realizzazione di spot, cortometraggi e documentari.
Tra i suoi lavori più importanti i video per lo spettacolo La viltà del rifiuto, il coraggio della scelta, in collaborazione con il Conservatorio “Alfredo Casella” dell’Aquila; i video per Caldo Desio spettacolo teatrale con il violista Christophe Desjardins e con la voce recitante di Federico Sanguineti; La maledizione dell’agave, cortometraggio prodotto dall’Accademia dell’immagine dell’Aquila con la supervisione di Riccardo Milani; I custodi – L’Inganno, cortometraggio autoprodotto, vincitore di tre premi a livello nazionale (Arnaldincorto, Brescia 2006, video Festival Città di Imperia 2007 e la candidatura al David di Donatello 2007); Punto di vista 99, concerto scenico realizzato dal Concentus Serafino Aquilano.
Nel luglio 2009 fonda a L’Aquila la società di produzione cinematografica e video Esprit Film che in settembre produce il suo primo lungometraggio “La città invisibile”, che porta anche la sua firma alla regia. Il film è riconosciuto d’interesse culturale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per il Cinema. Uscito in sala il 30 luglio 2010, è stato premiato come miglior opera prima all’International Catholic Film Festival 2011 di Roma e ha partecipato fuori concorso a numerosi altri Festival.
Infine ha prodotto e diretto la docufiction Giusta, sulla santa martire venuta nel III secolo d.C. da Siponto per evangelizzare le genti della Conca aquilana, e la docufiction Nolite timere, sulla vita di Pietro del Morrone, poi diventata Papa Celestino V, con lusinghieri apprezzamenti di critica. Significativa la collaborazione nelle due docufiction del Concentus Serafino Aquilano, in particolare per la sceneggiatura di Eulalia Caterina Rosati e le musiche di Manlio Fabrizi. Una collaborazione che continua reciprocamente, come appunto il caso di Once upon a time L’Aquila.
A cura di Goffredo Palmerini
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