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Open day dello Studio di psicologia Nuzzo – Rinzivillo

da Redazione

nuzzo e rinzivillo

PESCARA – Sabato 4 settembre si è tenuto l’open day dello Studio di psicologia Nuzzo – Rinzivillo, in via Venezia 10, una giornata aperta al pubblico per presentare le attività in atto e le collaborazioni attive sul territorio di due giovani professionisti nel campo della salute mentale.

Tante le persone intervenute, tra cui colleghi e collaboratori che con la loro presenza hanno voluto testimoniare la stima e la fiducia nel lavoro svolto in questi anni, al fianco di realtà operanti nel campo dei servizi alla persona: dalla scuola alla famiglia, dal lavoro alla crescita personale, sempre offrendo un ottimo contributo nel sostegno psicologico.

L’evento ha inoltre offerto l’occasione per affrontare le problematiche insorte in seguito al lungo periodo di stress psicofisico causato dalla pandemia da Sars-Cov 2. Temi ampiamente approfonditi dal Dottor Francesco Pio Nuzzo e la Dottoressa Alice Rinzivillo, esperti il primo in nella gestione al supporto delle crisi familiari e la seconda nella risoluzione di conflitti identitari legati alle crisi evolutive.

«Alla fine di questo complesso anno, fare i conti con l’emergenza sanitaria non vuol dire soltanto analizzare il nostro sistema politico e istituzionale, ma anche quello sanitario e sociale – hanno spiegato Nuzzo e Rinzivillo -. Da una recente ricerca sulle principali fonti di stress è emerso che la prolungata crisi pandemica ha un’influenza di 62/100. I sintomi si declinano in manifestazioni psicopatologiche diverse da persona a persona, proprio perché le strategie che vengono messe in atto sono diverse per ognuno di noi. Quando queste strategie falliscono e la crisi diventa prolungata, allora stanchezza fisica, mentale e demotivazione, disturbi del sonno e della condotta alimentare, sono i principali sintomi che si osservano in quella che è stata chiamata Fatica da pandemia».

Durante l’incontro abbiamo chiesto loro qualche consiglio utile per fronteggiare lo stress da pandemia.

«Mantenete attiva la vostra rete sociale, se è possibile ampliandola. Certo a distanza e con le dovute cautele, ma sentire di esser parte di un gruppo può aiutare a gestire il senso di solitudine. Pensatevi parte attiva nella lotta contro il Covid-19, attuando tutti i comportamenti che mettono in salute voi e i vostri cari. Focalizzate l’ambito della vita che ha risentito di più della pandemia (lavoro, famiglia, scuola, figli) e che vi crea sensazione di affaticamento e stress. Create un clima di condivisione e spensieratezza con la vostra famiglia nucleare (coniuge e figli), magari scegliendo un momento della settimana in cui poter condividere dei pensieri positivi su ogni membro della famiglia. Infine, trovate un obiettivo reale concretizzabile nel breve periodo. Ma se lo stress diventa invalidante, pervasivo e ingestibile in modo autonomo, allora il consiglio è di contattare lo psicologo».

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