SPOLTORE – Abruzzo maglia nera per le opposizioni alla donazione degli organi. E’ stato uno dei temi della mattinata a Spoltore (sabato 18 febbraio 2023) organizzata dal Comune per sensibilizzare su trapianto, donazione, e sui corretti stili di vita che li rendono possibili. Peggio dell’Abruzzo (con il 51,5% dei familiari che si oppongono alla donazione) fanno solo Umbria (65%) e Basilicata (54,4%). “Guardando la mappa sulle opposizioni” ha sottolineato Daniela Maccarone, del Centro Regionale per i Trapianti, “è evidente che aumentano scendendo di latitudine”. Il dato dipende dalla fiducia verso la sanità pubblica perché “chiaramente in Lombardia e Veneto non ci sono solo lombardi e veneti, ma anche persone originarie del sud”. Un altro elemento significativo emerge dal confronto tra il 2022 e il 2021, quando le opposizioni erano in percentuale molto inferiore: “durante il Covid” prosegue “i medici erano considerati degli eroi, e questa diversa percezione spiega il maggiore favore verso le donazioni”.
La comunicazione è dunque centrale e su questo si è concentrato l’intervento di Irene Rosini, coordinatrice infermieristica dell’Unità Operativa Complessa di Anestesiologia Rianimazione e Terapia del Dolore ASL di Pescara: “i familiari di un potenziale donatore devono decidere in una situazione difficile, per questo è importante che ci sia il consenso a monte”. La legge in realtà considera tutti i cittadini donatori, e andrebbero informati che la mancata dichiarazione di volontà è considerata assenso alla donazione. “Ma il “silenzio-assenso”, introdotto nel 1999 non è mai stato applicato per la mancanza dei decreti attuativi” ha aggiunto Rosini. In mancanza di una dichiarazione, cosa spinge i familiari a opporsi? Dito puntato sull’informazione giornalistica che troppo spesso racconta storie come quella di Lorenzo, “17enne di Verona che si risveglia dal coma profondo” quando “i genitori avevano già autorizzato l’espianto degli organi”.
Articoli scritti senza abbastanza verifiche, perché in realtà non esistono casi del genere, come ha spiegato Alessandro Patarchi, coordinatore locale trapianti nella stessa Uoc: la differenza tra il coma e la morte cerebrale è “la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo”. Solo in questo caso è possibile la donazione degli organi. Il giovane di Verona non era stato oggetto di un accertamento di morte e non si stava per procedere a un preliaevo di organi. Semplicemente i genitori avevano deciso di autorizzare la donazione nel caso in cui la situazione fosse precipitata.
“Torneremo a organizzare eventi del genere” ha concluso il sindaco Chiara Trulli. “E’ centrale il coinvolgimento dei medici di base, il loro ruolo è fondamentale”. L’appuntamento è stato realizzato in collaborazione con Aido Pescara, Aned, Asl di Pescara e Avezzano-Sulmona-L’Aquila, Opi Pescara e CsvAbruzzo.