Ordine degli Ingegneri della Provincia di Chieti su vicenda di Abruzzo Engineering

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CHIETI – Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’ Ordine degli Ingegneri della Provincia di Chieti “Con la Legge Regionale n.20 del 16.07.2015, recante “Disposizioni riguardanti Abruzzo Engineering S.C.p.A.” il Consiglio Regionale dell’Abuzzo ha definito il contenzioso legale in atto con la società Selex Se.Ma. s.p.a. per un importo complessivo di oltre 6.000.000,00 € trasformando di fatto Abruzzo Engineering S.C.p.A. in società “in house” della stessa Regione.
Vogliamo evitare qualsiasi commento sulle opportunità politico-amministrative che hanno fatto sì che si costituisse una società a capitale pubblico, ma questa Federazione vuole porre l’attenzione su quella che è stata definita la “nuova fase gestionale ed operativa” della Società.
Pur nell’impotenza di chi ha potuto solo prendere atto, ora come al momento della sua costituzione, di decisioni politiche che influenzano la vita professionale degli iscritti, non possiamo che marcare la nostra perplessità per quella che reputiamo essere una scelta anacronistica. Come trapelato nei vari incontri avutisi con le Rappresentanze regionali, (e come si legge nella relazione di approvazione della legge) l’intento è quello di ricondurre Abruzzo E. “…alla sua mission naturale ed originaria di supporto tecnico nello svolgimento dei diversi compiti istituzionali e dunque a vantaggio concreto del territorio (enti, popolazione, lavoratori coinvolti)”.
Più che scaturire un plauso per il paventato intento di potenziare i servizi tecnici “a concreto vantaggio del territorio”, ci chiediamo:
1. qual è il prezzo, non solo economico, di questa scelta, pensando già solo al costo del personale appena stabilizzato (160 impiegati, 9 dirigenti amministrativi e 1 direttore, per un costo annuo di personale che si aggira sui 3 milioni di euro)?
2. perché il procedimento messo in atto ha di fatto trasformato il personale dipendente (precario e non) di una società partecipata in personale della pubblica amministrazione (con ovvie conseguenze in termini di garanzia occupazionale) evitando invece, un’ampia e partecipata procedura concorsuale che avrebbe garantito una auspicata nozione di concorrenza alla base di ogni affidamento/assunzione?
3. perché le procedure di affidamento di servizi di ingegneria ed architettura sono aperti alla libera concorrenza di tecnici attraverso l’uso dei bandi pubblici (grazie soprattutto all’apporto ed al controllo garantito dagli Ordini professionali) mentre le posizioni occupazionali di una società pubblica non possono essere scelte attraverso procedure paritarie che premino il merito e la conoscenza?
Gli ordini professionali degli ingegneri dell’Abruzzo, sono preoccupati per il rischio che il personale assunto, con specializzazioni varie, si ritrovi a gestire servizi professionali con competenze estranee, mentre i tecnici esterni preparati restano a guardare la spartizione del poco lavoro intellettuale rimasto.
Si intende allora ribadire che gli ordini professionali degli ingegneri dell’Abruzzo saranno attenti e vigili perché, pur nel rispetto dell’art 90 del DPR 163/2006 e relativo regolamento, affinché ogni azione, progettazione e servizio affidato ed eseguito dalla società in house Abruzzo Engineering avvenga secondo le effettive capacità tecniche professionali della stessa, evitando di produrre distorsioni al mercato ma che ciò, invece, avvenga nel “rispetto dei principi fissati dagli Organi Comunitari preposti alla tutela della libera concorrenza”.

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