Ortona :“Quando Mazzini suonava la chitarra…”

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ORTONA (CH) – Domenica , 4 dicembre, alle ore 17.30, nella Sala di Musica di Palazzo Corvo, a Ortona, si terrà il seminario dal titolo “Quando Mazzini suonava la chitarra…”, tenuto dal noto chitarrista Marco Battaglia, proprietario di una chitarra del 1811 appartenuta a Mazzini, proveniente dalla celebre bottega “Gennaro Fabricatore” di Napoli.

Si conclude con questo appuntamento  l’Autunno Liutario, manifestazione biennale dell’Istituto Nazionale Tostiano di Ortona, dedicata agli strumenti, alla musica e ai musicisti legati al Risorgimento italiano e alle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia.

Non è molto noto che Giuseppe Mazzini fosse profondamente sensibile al linguaggio musicale e che oltre ad essere appassionato spettatore di concerti e di opere liriche fosse egli stesso buon dilettante del canto e della chitarra. Il patriota si dimostrò anche fine esteta della musica, come appare scorrendo le brevi ma illuminanti pagine del suo testo dal titolo “Filosofia della musica”. Nelle lettere che inviò dai suoi esilii ad amici e soprattutto alla madre, Mazzini a volte accennò ai suoi interessi musicali e soprattutto chitarristici, citando, con competenza sorprendente, autori e opere che sono considerati unanimemente capisaldi della storia della chitarra dell’Ottocento. A Mazzini si attribuisce la proprietà di alcune chitarre, di cui una è sicuramente conservata nell’Istituto Mazziniano del Comune di Genova, posto nella sede della storica dimora natale di Giuseppe Mazzini. Nel 2005 Marco Battaglia ha acquistato un’altra chitarra appartenuta a Giuseppe Mazzini (nella foto) che, secondo la tradizione orale, fu donata dal patriota al Marchese Gaspare Ordoño de Rosales. Tale strumento, del celebre liutaio napoletano Gennaro Fabricatore, lo stesso che realizzò la chitarra conservata a Genova, è datato 1811, ed è quindi di dieci anni precedente l’altro strumento (1821). Che tale chitarra sia appartenuta a Mazzini è attestato da una dichiarazione sottoscritta dalla vedova di Luigi Rosales, il cui bisnonno fu il Marchese citato, il quale fu egli stesso patriota e aiutò molto anche finanziariamente Mazzini, nonché, indirettamente, da alcune lettere, in cui si scrive anche di musica, da lui inviate proprio nei giorni in cui scrisse al Marchese.

Nel seminario, verranno proposti brani di autori che Mazzini amò, con lo scopo di “raccontare” quale significato ebbero per lui la musica, che definì “profumo dell’universo”, e in particolare la chitarra, la cui importanza fu già sottolineata da Maria Rita Brondi nel suo libro Il liuto e la chitarra (Torino – 1926): “la chitarra, così intima, tutta personale, che riflette meglio di qualsiasi strumento l’anima di chi la suona (…) era per Mazzini parte della sua vita stessa”.

L’ingresso è libero e gratuito.

 

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