L’episodio scaturisce da una attività di indagine coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di L’Aquila e condotta dagli investigatori del reparto operativo del comando provinciale di Chieti che era tesa ad individuare una quantità di sostanza esplodenti e sostanze stupefacenti illegalmente detenute nell’area di Ortona.
– una micidiale bomba a mano – residuato bellico di fabbricazione inglese, perfettamente funzionante;
– circa 20 kg tra polveri di materie prime utilizzate per il confezionamento di miscele esplosive micidiali, micce a lenta combustione ed altro materiale utile al confezionamento di artifizi / ordigni esplosivi.
Nel corso delle operazioni, vista la estrema pericolosità della bomba a mano, che presentava evidenti segni di decadimento tali da renderla estremamente instabile e non trasportabile, sono intervenuti gli artificieri del comando provinciale Carabinieri di Chieti che, previo nulla osta della autorità giudiziaria, hanno proceduto alla sua distruzione facendola brillare sul posto, in condizioni di sicurezza.
L’esplosione, avvertita distintamente nei dintorni, ha provocato la distruzione dell’ordigno e evidenziato la sua pericolosità.
Al termine delle operazioni l’uomo e’ stato tratto in arresto con l’accusa di detenzione illegale di ordigni da guerra e materiale esplodente e messo a disposizione della Procura della repubblica presso il tribunale di Chieti, ove si procederà per la successiva convalida.
L’uomo e’ stato associato alla casa circondariale di Chieti. Rimane ora agli investigatori di chiarire l’uso che l’uomo aveva intenzione di fare dei materiali sequestrati.
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