Ortona, discarica di amianto : il Comune chiede l’intervento della Regione

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ORTONA (CH) – Gli assessori comunali, Marco Nestore e Domenico De Iure, sono stati in regione e hanno avuto un incontro con il dirigente del Servizio Gestione Rifiuti della Regione Abruzzo, Gianfranco Piselli, per chiedere l’avvio di un procedimento sanzionatorio con diffida nei confronti della ditta Sigma 90 srl che ha in gestione la discarica di amianto in contrada Taverna Nuova di Ortona. Gli uffici regionali hanno assicurato che interverranno in merito nel giro di qualche settimana.La discarica, autorizzata nel 2001 ed entrata funzione nel settembre 2003, ha nel 2005 sospeso la propria attività per adeguamento normativo e ha ripreso a funzionare a seguito del rilascio di nuova autorizzazione A.I.A. 8/10 del 15/07/2010. Ad oggi però la società Sigma 90 srl non ha ancora adempiuto all’eco ristoro, nonostante vi siano stati negli anni diversi incontri tra impresa e amministrazione comunale.

La Giunta comunale, con una delibera approvata lo scorso mese di settembre, ha stabilito un eco ristoro complessivo di € 4,00 per ogni tonnellata di amianto conferito. In ordine a tale richiesta, il rappresentante legale della società Sigma 90 si era riservato di far conoscere le proprie determinazioni entro 15 giorni dalla notifica del verbale di un incontro tenutosi in Regione a fine settembre 2014.

“A questo punto – sostiene l’assessore Marco Nestore– essendo passati abbondantemente i 15 giorni e non essendo pervenuta una risposta da parte della Sigma 90, chiediamo alla Regione di avviare i procedimenti risolutivi del caso”. Ammonterebbero ad alcune centinaia di migliaia di euro, infatti, le somme dovute dalla società a favore del Comune di Ortona da quando sono iniziati i conferimenti.

“Non è più il tempo delle discussioni e dei rinvii- interviene Domenico De Iure- la società Sigma deve dirci chiaramente che cosa intende fare”.

“L’avvio di un procedimento sanzionatorio -fa notare il Sindaco Enzo d’Ottavio- può determinare un atto di sospensione e persino la revoca dell’autorizzazione se la ditta non fornisce un riscontro alla diffida”.

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