ORTONA (CH) – Sabato 16 Giugno 2012, alle ore 18.30, presso la sala conferenze del Museo Ex Libris Mediterraneo, Complesso Monumentale Sant’Anna , in Corso Garibaldi a Ortona si terrà l’inaugurazione della mostra : Gian Luigi Uboldi lo xilografo del sacro. L’ orario di Apertura: dal lunedì al venerdì 17 – 20,30.
Nell’ottobre del 2008 gli eredi (la moglie Alessandra Mauri e la figlia Marina) hanno donato al Museo il corpus completo degli ex libris – oltre 300 fogli – incisi da Gian Luigi Uboldi. Il Museo esprime il suo ringraziamento organizzando con l’egida del Comune di Ortona questa mostra che vuole essere un omaggio all’artista comasco.
Gian Luigi Uboldi (Como 1915 – Corenno Plinio 2005), pittore, xilografo, artista poliedrico, ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano con il maestro Aldo Carpi. Dal 1935 ha sempre svolto la sua attività di pittore e incisore e si è dedicato anche all’affresco, al mosaico e alla vetrata. Molto significativa è anche la produzione legata ai temi sacri e di argomento francescano. Si è cimentato infatti nell’affresco, nel mosaico (si possono ammirare sue opere a Milano in Santa Maria del Rosario, a San Martino in Niguarda, a Valgreghentino-Lecco, a San Giuliano in Como) ed infine hanno particolare rilevanza le vetrate create in Assisi a San Damiano. Amava Assisi e l’ambiente francescano, fonte di ispirazione per le sue opere sacre.
Questa vera predilezione per l’arte sacra condusse l’artista ad una proficua collaborazione con il Vaticano nel periodo del pontificato di Paolo VI; la tipografia Vaticana gli commissionò, in quegli anni, numerose edizioni d’arte e illustrazioni per ornare testi e messali. Uboldi è stato artista prolifico, sono alcune centinaia le opere pittoriche, 1206 le xilografie, delle quali 358 classificate come varie, le altre a soggetto sacro; inoltre si contano 123 acqueforti e 31 litografie, gli ex libris sono 313, prevalentemente xilografici.
Per quanto riguarda l’ex libris, oggetto principale della mostra, si può affermare che: …Mai l’artista cadde nel manierismo di sé stesso, né ebbe a presentare ex libris poco riusciti, derivando il suo comportamento d’artista da solide basi, dove l’etica prevaleva ancora sul mercato. Fu sempre rigoroso interprete dei sogni del committente, intendendo la sua come un’arte antica, quasi rinascimentale, là dove il Principe ordinava al suo artista, il quale operava al meglio per cogliere i più profondi desideri del suo committente…
Sono presenti in mostra anche xilografie di formato maggiore e alcuni fregi e decori sacri realizzati dall’artista come ornamento delle edizioni vaticane.
La mostra ed il catalogo «Quaderno del Museo n. 16» sono curati da Cristiano Beccaletto.