“Memorie storiche del territorio- reperti architettonici e scultorei del territorio extraurbano di Ortona” nei locali della Biblioteca diocesana in largo Riccardi
ORTONA (CH) – La mostra fotografica e documentaria “Memorie storiche del territorio- reperti architettonici e scultorei del territorio extraurbano di Ortona” è organizzata dall’Associazione ortonese di storia patria, presieduta dal professore Antonio Falcone. La presentazione introduttiva della mostra è prevista per il 5 agosto alle 18.30 nei locali della Biblioteca diocesana in largo Riccardi.
E’ diventato un appuntamento consueto quello con la mostra del’associazione che, ogni anno, con una ricerca particolare evidenzia i valori architettonici e scultorei di un’epoca o di una parte di Ortona. Questo è il quinto anno di un progetto per la promozione e la tutela del patrimonio architettonico. La mostra si basa su 120 fotografie e alcuni documenti che sottolineano la ricchezza culturale e sociale di tutte le contrade, un territorio di circa 80 chilometri quadrati, dove l’attività umana è sempre stata ben presente, lasciando testimonianze di valore.
Ci saranno foto di reperti archeologici di varie epoche: luoghi di culto e di insediamento civile, risalenti a secoli diversi, case della borghesia e masserie e sculture, come la fonte battesimale realizzata dal vescovo di Ortona, Gian Domenico Rebiba, alla fine del 1500 ancora presente nella chiesa di san Zefferino a Caldari,. L’intento dell’associazione è quello di tutelare il ricco patrimonio esistente attraverso una migliore conoscenza di esso sia da parte di enti che di privati. Un solo esempio per tutti: circa 40 anni fa alcuni soci dell’associazione scoprirono a San Donato, in un pianoro verso il mare, i non pochi resti di una chiesa di epoca longobarda, San Marco, sepolti sotto alberi e cespugli. La Sovrintendenza archeologica e l’universita di Chieti vi condussero una campagna di scavi che mise in luce il valore del reperto architettonico. Poi il sito archeologico fu abbandonato gli sterpi e i rovi tornarono a ricoprirlo.