Ritorna nel nosocomio avezzanese l’apparecchiatura per la diagnosi dei tumori dopo che, per diverso tempo, era stata portata a L’Aquila
AVEZZANO – Diagnosi dei tumori, il mammotome è di nuovo disponibile all’Ospedale di Avezzano.
È il sindaco Giovanni Di Pangrazio a dare l’importante notizia del ritorno della macchina nel nosocomio avezzanese dopo che, per diverso tempo, era stata portata a L’Aquila. Un tema su cui il primo cittadino aveva lavorato in silenzio e con la massima determinazione anche dopo un confronto utile con alcuni medici del territorio.
Si tratta di uno strumento fondamentale per dare un servizio efficace dalla prima visita alla completa diagnosi. Il mammotome, infatti, consente una agobiopsia controllata completamente dal computer e, quindi, il prelievo multiplo di tessuto mammario. Quando si sospettano lesioni tumorali, con la macchina si può garantire una maggiore precisione nell’inserimento dell’ago e un’aspirazione più efficace del tessuto da esaminare in laboratorio. Così radiologo e senologo che collaborano all’effettuazione della biopsia – e che sono già in servizio all’Ospedale – possono prelevare in un’unica seduta più campioni per gli esami istologici al fine di stabilire se la lesione è benigna o maligna.
Fino a qualche anno fa il mammotone era disponibile presso il nosocomio avezzanese, poi il numero delle prestazioni era sceso ed era stato trasferito a L’Aquila creando non pochi disagi a chi già stava affrontando un momento particolarmente delicato, con una sospetta neoplasia.
“Adesso– spiega Di Pangrazio – dobbiamo renderla operativa per tornare al pieno utilizzo degli anni passati, cosa che si può fare certamente con l’impiego del personale già presente. Ciò significa meno disagi e viaggi. Sappiamo che ogni ostacolo che allunga i tempi della diagnostica può incidere negativamente sulla condizione dei pazienti. C’è anche un aspetto più generale da sottolineare che riguarda la conformazione del territorio, perché una donna che abita a Pescasseroli deve andare fino all’Aquila per la biopsia. Diverse persone non avendola a disposizione ad Avezzano, sceglievano di farla direttamente a Roma”.
Tutto ciò incideva anche sulla mobilità passiva, ovvero sul numero delle prestazioni erogate ai cittadini in una regione diversa da quella di residenza.
“Mi ero già mosso negli scorsi mesi – conclude il sindaco– ed ho preferito lavorare in silenzio con la dirigenza Asl per evitare le strumentalizzazioni della fase calda delle elezioni. Quello che conta è che ora c’è uno strumento in più a disposizione per la tutela della salute dei nostri concittadini marsicani, utile per affrontare tempestivamente il male del secolo. Sempre alla Asl ho chiesto di attivarsi per l’ecografo al Pronto Soccorso per il laringoscopio flessibile e l’ecoendoscopio, altri macchinari necessari”.