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Ospedale di Avezzano, Fedele chiede il ripristino dei servizi pre Covid

da Marina Denegri

Manca un laboratorio per i tamponi, serve lo sblocco delle sale operatorie e per attivare le zone grige é stato tolto personale ai reparti

L’AQUILA – Il Consigliere regionale Giorgio Fedele ha dichiarato che nessuno è stato ancora in grado di fornirgli una data per il ripristino dei servizi dell’ospedale di Avezzano, né “di dare giustificazioni sulle scelte sbagliate e su quelli che ho evidenziato come clamorosi ritardi che hanno congestionato l’offerta sanitaria della Marsica e hanno costretto il personale a lavorare in totale assenza di strumenti e indicazioni chiare per la sicurezza”. Ha proseguito dicendo che “qualcuno adesso deve prenderne atto e rimediare ai numerosi errori commessi che continuano a mortificare il diritto alla salute di un intero territorio”.

“L’emergenza covid – ha spiegato il consigliere 5 stelle- ha palesato l’inadeguatezza della struttura dell’ospedale di Avezzano, una carenza strutturale aggravata dalla mancanza di una programmazione serie ed efficace dell’offerta sanitaria in Marsica che, in una situazione emergenziale e post emergenziale, è praticamente crollata a picco. Avezzano, infatti, pur essendo formalmente individuato come ospedale covid free si è trovato a gestire ben 40 casi accertati e 100 sospetti. Un totale di 140 pazienti provenienti da tutta la provincia. Eppure, non è stato dotato di presidi adeguati per la tutela del personale, laboratorio per le analisi dei tamponi e tutto quanto necessario a sopperire alle esigenze di un’emergenza come quella che ci siamo trovati ad affrontare. Sono state prese decisioni errate e le iniziative messe in campo per correggerle in questa fase di riavvio delle prestazioni inizialmente sospese, a mio avviso, sono arrivate tardi e non hanno avuto l’effetto sperato, anzi hanno spesso aggravato la situazione”.

Secondo Fedele risulta evidente “che chi è alla guida dell’azienda sanitaria non conosce minimamente le strutture che ha a disposizione”. Per esempio, nella scelta della realizzazione di un laboratorio in supporto di quello di Pescara per l’analisi dei tamponi, è stato individuato solo il presidio aquilano, ignorando che anche la struttura di Avezzano aveva le caratteristiche tecniche e strutturali necessarie per l’attivazione dell’esame dei tamponi e che si sarebbe potuto dotare l’Abruzzo di più laboratori che avrebbero, da un lato snellito il lavoro dell’Aquila e dall’altro impedito il crearsi del congestionamento cha ha travolto Avezzano.

“Fatto molto rilevante se si pensa che i problemi che ho denunciato -ha detto- e che hanno travolto la sanità marsicana, nascono proprio dalla mancanza di un laboratorio per l’analisi dei tamponi interno al presidio di Avezzano. La mancanza del laboratorio di fatto ha causato il congestionamento del Pronto soccorso marsicano, con pazienti rimasti in barella anche per tre giorni in attesa del referto, ma ha anche causato il blocco di numerosi reparti e prestazioni sanitarie come ad esempio il day surgery e gli interventi ambulatoriali; la chirurgia generale e vascolare; l’urologia; l’ortopedia etc.

Allo stesso tempo, secondo Fedele, ha causato anche il blocco delle sale operatorie, che da 5 sono passate ad 1 per le emergenze ed 1 per gli interventi programmati, con solo sei ore di attività giornaliere. Tutto ciò, nei fatti, ha esposto un intero territorio ad avere strutture in grado di fronteggiare una sola emergenza per volta e il blocco delle liste d’attesa per gli interventi programmati. “Situazioni queste che è sono state verificate dalla dirigenza dell’azienda sanitaria solo a metà maggio, in piena fase2, e dopo le mie denunce”.

Stessa storia per l’attivazione delle zone grige, attivate a fine maggio, “quando di fatto erano meno necessarie e anzi hanno creato ancora più problemi, perché per seguirle si sono svuotati i reparti del personale necessario. Fattore che unito alla mancanza di un laboratorio interno ha generato un effetto imbuto per cui pazienti in attesa di risultati dei tamponi hanno atteso per giorni di essere destinati a reparto su una barella. É stato clamoroso il caso di un anziano con l’anca fratturata che ha aspettato per 48 ore in barella prima di poter essere spostato nel reparto di ortopedia.

Questi sono esempi dell’enorme mole di criticità che oggi sono emerse. Criticità su cui continueremo a tenere alta l’attenzione e per le quali continueremo a pretendere da questa Giunta regionale soluzioni chiare. Oggi abbiamo ottenuto, comunque, che una delle due zone grigie verrà chiusa svincolando un po’ di personale da destinare ad altri reparti. Inoltre, a seguito del mio invito, sia il Direttore Testa che la Dottoressa Santini si sono resi disponibili per fare un sopralluogo nell’ospedale di Avezzano”.

La richiesta di Fedele é che tutti i servizi dell’Ospedale di Avezzano siano ripristinati come in pre Covid.

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