Il capogruppo Forza Italia sottolinea ancora una volta l’opera di smantellamento della rete sanitaria territoriale da parte del Pd
PESCARA – “Sul oggi il segretario regionale Pd Rapino ha fatto la figura dello scolaro svogliato che, dinanzi al compito in classe, si fa passare le risposte dal compagno più furbo e scaltro, ossia il Presidente D’Alfonso. Peccato che non abbia ricontrollato la correttezza delle proprie affermazioni prima di consegnare il compito, pieno di strafalcioni, e, ovviamente, si becca un due per aver copiato male. È evidente che Rapino, nella strenua difesa della politica sanitaria anti-Pescara del Pd, non conosce nulla degli atti firmati dal Governatore D’Alfonso e che rischiano di determinare la chiusura del ‘San Massimo’: soppresso il Pronto soccorso h24 per i codici rossi; ridotto a ospedale di area svantaggiata, quando aveva tutti i requisiti per essere un ospedale di base; e ora a rischio anche la ginecologia. Ma tutto questo il giovane segretario Rapino non lo sa, e ha rimediato la solita figuraccia”. La replica arriva dal Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri, in riferimento alle affermazioni odierne del Segretario regionale del Pd Rapino sulle sorti dell’Ospedale di Penne.
“Il Pd intero, con il segretario Rapino, farebbe bene a continuare a tacere, come ha fatto sino a oggi, sulla politica sanitaria condotta dal Governatore D’Alfonso in Abruzzo, una politica asservita alle disposizioni romane che sta massacrando il territorio pescarese – ha ribadito il Capogruppo Sospiri -. Nel 2014 il Pd ha ereditato dal centro-destra una sanità territoriale in condizioni ottime, con un bilancio attivo nella Asl di Pescara, e con veri centri di eccellenza sparsi su tutta la provincia. In un anno e mezzo il Pd sta cercando di distruggere l’intera rete dell’assistenza, un’azione scellerata arginata solo dalla strenua opposizione condotta dal centro-destra in Consiglio regionale. L’applicazione del Decreto Legge Renzi-Lorenzin sul Piano di riorganizzazione sanitaria predisposto dalla Regione si tradurrà in un autentico massacro per i nostri territori, mettendo a rischio il diritto stesso alla salute della popolazione. Nonostante i 350mila abitanti censiti in tutta la provincia, il Piano ha previsto infatti la soppressione dei Pronto Soccorso h24 di Penne e Popoli, ciò significa che a Penne non saranno più trattati i codici rossi e un infartuato o un paziente colpito da ictus dovrà essere portato fino a Pescara per essere trattato e curato. Solo in seguito alle proteste di Forza Italia si è avanzata l’ipotesi di chiedere una deroga come ‘area svantaggiata’ per l’ospedale di Penne, ma anche quest’ipotesi è in bilico, visto che il riconoscimento di ‘area svantaggiata’ è già stato respinto lo scorso luglio. E comunque Penne non sarebbe mai un ospedale di base, ovvero avrebbe diritto solo a qualche ambulatorio e un Pronto soccorso sino ai codici verdi. Lo scorso novembre abbiamo avanzato due ipotesi per arginare i danni prodotti dal Pd, ovvero il riconoscimento per Pescara, ossia per un bacino di 350mila abitanti, di 1 Dea di primo livello e 2 ospedali di base, Penne e Popoli, esattamente come stabilito per Teramo, tenendo conto che nel 2014 l’ospedale di Penne ha registrato un tasso di occupazione dei posti letto dell’84,38 per cento, Popoli del 97,71 per cento, a fronte del 73,59 per cento registrato dal nosocomio di Atri, o del 63,88 per cento di Sulmona. In seconda istanza abbiamo chiesto di predisporre che l’intera rete della sanità pescarese venisse organizzata come ‘Ospedali Riuniti Pescaresi’ e che i 121mila accessi annui minimi nei tre Pronto soccorso (dato 2014: 95.696 Pescara; 14.415 Penne; 11.718 Popoli) fossero pensati come ‘spalmati’ sui tre territori. Per tutta risposta ora la novità: l’ospedale di Penne rischia di perdere anche la ginecologia, ovvero di prosegue l’opera di smantellamento della nostra rete sanitaria territoriale.. E in questo marasma drammatico, il segretario regionale Pd Rapino si permette pure di difendere le scelte politiche del Governatore D’Alfonso e dell’assessore Paolucci. A questo punto – ha concluso Sospiri – invitiamo Rapino a ripetere le stesse affermazioni ai cittadini di Penne, sapranno loro cosa rispondergli”.
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