Il capogruppo Forza Italia sottolinea ancora una volta l’opera di smantellamento della rete sanitaria territoriale da parte del Pd
PESCARA – “Sul
“Il Pd intero, con il segretario Rapino, farebbe bene a continuare a tacere, come ha fatto sino a oggi, sulla politica sanitaria condotta dal Governatore D’Alfonso in Abruzzo, una politica asservita alle disposizioni romane che sta massacrando il territorio pescarese – ha ribadito il Capogruppo Sospiri -. Nel 2014 il Pd ha ereditato dal centro-destra una sanità territoriale in condizioni ottime, con un bilancio attivo nella Asl di Pescara, e con veri centri di eccellenza sparsi su tutta la provincia. In un anno e mezzo il Pd sta cercando di distruggere l’intera rete dell’assistenza, un’azione scellerata arginata solo dalla strenua opposizione condotta dal centro-destra in Consiglio regionale. L’applicazione del Decreto Legge Renzi-Lorenzin sul Piano di riorganizzazione sanitaria predisposto dalla Regione si tradurrà in un autentico massacro per i nostri territori, mettendo a rischio il diritto stesso alla salute della popolazione. Nonostante i 350mila abitanti censiti in tutta la provincia, il Piano ha previsto infatti la soppressione dei Pronto Soccorso h24 di Penne e Popoli, ciò significa che a Penne non saranno più trattati i codici rossi e un infartuato o un paziente colpito da ictus dovrà essere portato fino a Pescara per essere trattato e curato. Solo in seguito alle proteste di Forza Italia si è avanzata l’ipotesi di chiedere una deroga come ‘area svantaggiata’ per l’ospedale di Penne, ma anche quest’ipotesi è in bilico, visto che il riconoscimento di ‘area svantaggiata’ è già stato respinto lo scorso luglio. E comunque Penne non sarebbe mai un ospedale di base, ovvero avrebbe diritto solo a qualche ambulatorio e un Pronto soccorso sino ai codici verdi. Lo scorso novembre abbiamo avanzato due ipotesi per arginare i danni prodotti dal Pd, ovvero il riconoscimento per Pescara, ossia per un bacino di 350mila abitanti, di 1 Dea di primo livello e 2 ospedali di base, Penne e Popoli, esattamente come stabilito per Teramo, tenendo conto che nel 2014 l’ospedale di Penne ha registrato un tasso di occupazione dei posti letto dell’84,38 per cento, Popoli del 97,71 per cento, a fronte del 73,59 per cento registrato dal nosocomio di Atri, o del 63,88 per cento di Sulmona. In seconda istanza abbiamo chiesto di predisporre che l’intera rete della sanità pescarese venisse organizzata come ‘Ospedali Riuniti Pescaresi’ e che i 121mila accessi annui minimi nei tre Pronto soccorso (dato 2014: 95.696 Pescara; 14.415 Penne; 11.718 Popoli) fossero pensati come ‘spalmati’ sui tre territori. Per tutta risposta ora la novità: l’ospedale di Penne rischia di perdere anche la ginecologia, ovvero di prosegue l’opera di smantellamento della nostra rete sanitaria territoriale.. E in questo marasma drammatico, il segretario regionale Pd Rapino si permette pure di difendere le scelte politiche del Governatore D’Alfonso e dell’assessore Paolucci. A questo punto – ha concluso Sospiri – invitiamo Rapino a ripetere le stesse affermazioni ai cittadini di Penne, sapranno loro cosa rispondergli”.
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