L’ AQUILA- Riportiamo la lettera del Consigliere comunale dell’Aquila, Roberto Tinari in seguito ad un episodio di disagio vissuto dai pazienti oncoematologici dell’Ospedale San Salvatore.
Un episodio triste, che conferma le perplessità sul futuro di questi reparti ospedalieri che ho espresso pubblicamente qualche giorno fa. Ho sentito l’obbligo di segnalare l’accaduto alla direzione dell’Asl e al Tribunale del malato.
Alcuni giorni fa un paziente con una grave patologia ematologica in stadio avanzato, trapiantato e in terapia dialitica periodica, è andato al pronto soccorso su indicazione dei sanitari che lo seguono. Aveva 40 di febbre per un’infezione delle vie respiratorie. Ha dovuto attendere dalle ore 11 alle ore 15 prima di trovare una soluzione al problema della mancanza totale di posti letto disponibili al San Salvatore. Il ricovero è poi avvenuto in un letto di Day Hospital a Medicina Ospedaliera, in carico all’UOC di Nefrologia. Ha potuto iniziare la terapia antibiotica solamente alle ore 19. Per fortuna si trattava di una faringite, ma in un paziente con queste malattie la febbere poteva avere ben altre cause e ben altro decorso.
Questo episodio mette chiaramente in evidenza i problemi che i pazienti oncoematologici possono avere dopo la chiusura (definita temporanea dal Direttore Generale dell’Asl) dei letti di ricovero ordinario della Medicina Interna Universitaria II ed Ematologia, che si facevano carico dei ricoveri oncoematologici nell’Ospedale S. Salvatore.
Il rettore dell’Università, Ferdinando Di Orio, ed il professor Guglielmo Mariani hanno ripetutamente chiesto soluzioni alla mancanza di letti per ricovero ordinario per i pazienti affetti da patologie ematologiche, sopratutto neoplastiche.
continua il consigliere la sua epistola esprimendo la sua preoccupazione che:
E’ prevedibile che altri disguidi di questo tipo si possano verificare in futuro, tenendo conto che la l’Unità di Medicina interna Universitaria II ed Ematologia ha in carico circa 1.000 pazienti. Si ritiene che la soluzione sia quella di trasferire progressivamente tutti questi pazienti presso il reparto di Ematologia di Pescara? O forse si vuole incoraggiare un ulteriore impoverimento della nostra ASL a favore di quella di Teramo? Il tutto anche con il trasferimento di una risorsa importante come la Scuola di Specializzazione in Ematologia.
e conclude con la speranza:
A oggi le segnalazioni inviate dal Rettore e dal professor Mariani non hanno avuto risposta dai vertici dell’Asl. Speriamo che, con la mia lettera, questo silenzio venga rotto, con proposte operative che salvaguardino i pazienti, le loro famiglie e l’Ospedale aquilano.