SULMONA – “Mi auguro che le promesse fatte ieri dal Presidente della Regione Abruzzo Marsilio abbiano un immediato riscontro sulla realtà drammatica che sta vivendo l’Ospedale S.S. Annunziata di Sulmona, insieme a tutta la sanità abruzzese.
Nella mattinata di ieri all’ospedale di Sulmona ho constatato che la disorganizzazione regna sovrana e che il personale sanitario è allo stremo. Una situazione preoccupante e ingiusta per chi ha la missione di prendersi cura delle persone, poiché in queste condizioni il margine di errore si alza bruscamente. Il picco del contagio, purtroppo, deve ancora arrivare e non sono stati organizzati gli spazi per accogliere in maniera dignitosa i pazienti contagiati dal Covid, garantendo la sicurezza sia per le persone ricoverate per altre patologie che per gli operatori. Soprattutto non bisogna dimenticare che quest’ospedale ha dimostrato di essere l’unico riferimento per un bacino di utenza importante al quale bisogna garantire sempre e comunque il diritto alla salute con un servizio sanitario efficiente e capace di affrontare qualsiasi emergenza, anche non legata al Covid.
Da parte del Presidente Marsilio sarebbe stato opportuno scusarsi per essere arrivati quasi al collasso con evidenti ritardi nella programmazione piuttosto che continuare a scaricare le responsabilità al Governo, affermando che “abbiamo dovuto purtroppo attendere Ottobre per avere la delega”.
La delega arrivata l’8 ottobre è la conseguente della richiesta di Marsilio avanzata al Commissario Straordinario per essere delegato all’avvio dei lavori in data 30 Settembre, ben 51 giorni dopo il parere positivo del Governo del 11 Agosto al Piano di riordino definitivo presentato da Regione Abruzzo molto comodamente il 27 Luglio scorso.
Sono stati stanziati 120 Milioni per la Sanità Abruzzese di cui 35 mln per le assunzioni ma negli ultimi 20 giorni abbiamo assistito ad ordini di servizio per trasferimento di personale da un nosocomio all’altro della ASL 1, cercando di tirare da una parte e dall’altra una coperta decisamente troppo corta che andava adeguata ad un’emergenza assolutamente prevista e prevedibile.
Improvvisare un reparto di terapia intensiva Covid, bloccando di fatto l’ospedale, negare la carenza di personale nella provincia dell’Aquila come fatto il 12 novembre dall’assessore Verì, come negare una situazione di emergenza meno di un mese fa, dimostra una mancanza di programmazione ormai cronica nella sanità della Regione Abruzzo.
Se non fosse stato impegnato nella propaganda estiva, il presidente Marsilio avrebbe potuto seguire l’esempio di altre regioni e realizzare immediatamente gli interventi che riteneva urgentissimi, chiedendone il rimborso al Commissario Arcuri come prevede l’articolo 2 del Decreto Legge 19/5/2020 n. 34 (Decreto Rilancio).
Arrivati a questo punto, attendiamo che si realizzino le promesse fatte: in pochi giorni, far tornare operativa la terapia intensiva che, improvvisata Covid sabato scorso ha di fatto paralizzato l’ospedale; avere un reparto di Medicina Covid con 20 posti letto e personale sanitario adeguato che arriverà per le nuove terapie aggiuntive; altri posti letto alla clinica San Raffaele, ormai necessari ma che segnano una sconfitta per il servizio pubblico e che sarebbero una delle poche risposte concrete dopo il deprimente lavoro fatto dall’arrivo dell’epidemia da Covid-19″. Lo si apprende da una nota dalla Senatrice Di Girolamo.