Nel seminario si parlerà lunga vicenda di destinazioni d’uso del Palazzetto, da teatro della città, uno dei primi teatri moderni d’Abruzzo
CHIETI – “Il Palazzetto dei Veneziani a Chieti”: è questo il titolo del seminario che si terrà sabato 27 novembre alle ore 17:30 presso l’auditorium del Museo universitario di Chieti.
A parlarne sarà la dott.ssa Maria Cristina Ricciardi del Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti – Pescara.
Nel cuore del centro storico di Chieti è situato il Palazzetto dei Veneziani, settecentesco edificio, dalla bella facciata elegantemente decorata, di proprietà dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Verrà esposta al pubblico la sua interessante storia, legata alle sorti della città di Chieti. Si parlerà della sua lunga vicenda di destinazioni d’uso, da teatro della città, uno dei primi teatri moderni d’Abruzzo, a sede del Distretto Militare di Venezia, prezioso “scrigno” dei documenti anagrafici della Serenissima durante la Prima Guerra Mondiale, nei difficili momenti che seguirono la disfatta di Caporetto, quando numerosi sfollati giunsero a Chieti, ricevendo solidarietà ed accoglienza. Si narrerà anche la storia di due magnifici Leoni di San Marco, bassorilievi eseguiti dallo scultore Annibale De Lotto, l’uno posto al centro della facciata del Palazzetto, l’altro presente a Palazzo d’Achille, entrambi preziosa testimonianza della riconoscenza dei Veneziani verso la nostra città.
Una storia di quattro secoli che conduce all’oggi, alla nuova vita di questo singolare edificio, ponte ideale tra le testimonianze del passato e la costruzione di valori per il futuro.
Al seminario seguirà un omaggio musicale a cura della Music and Art International Academy del Maestro Giuliano Mazzoccante.
L’evento è aperto a tutti in forma gratuita ma soltanto sino a esaurimento dei posti disponibili nella sala, la cui capienza è al momento dimezzata per la necessità di rispettare la normativa di contrasto al Covid. Per partecipare è necessario misurare la temperatura all’ingresso del Museo ed esibire il Green Pass.