PALERMO – É durato poco il sogno biancoazzurro di espugnare il “Renzo Barbera”. La rete di Bjarnason a poco più di un quarto d’ora dalla fine dell’incontro infatti poteva avere il sapore di impresa in un match di fondamentale importanza per la lotta salvezza. Ma una distrazione ha permesso a Fabbrini (uno dei migliori dei suoi) di dare entusiasmo e speranze al Palermo della nuova gestione Malesani. Resta l’amaro in bocca per aver visto una gara giocata con gli artigli da parte degli uomini di Bergodi ,che pur sbagliando qualche passaggio di troppo, si sono battuti con determinazione durante i 90 minuti concedendo poche palle gol agli avversari.
Gara giocata a viso aperto con i rosanero in fase di rodaggio visto i continui esperimenti tattici stagionali e il poco tempo avuto a disposizione dal neo allenatore, Alberto Malesani, per ricostruire un ambiente in profonda crisi di risultati e a livello morale. Un punto che permette di rompere la lunga striscia negativa, ma che allo stesso tempo non migliora una classifica resa più amara dai punti conquistati suoi vari campi dalle dirette concorrenti, non ultimo il Cagliari (prossimo avversario) che dopo l’impresa di Roma, strappa un punto al Milan.
COSÍ IN CAMPO – 3-5-2 il modulo scelto da Malesani con il rientrante Von Bergen a costituire il trio difensivo con Munoz e Aronica davanti all’esperto Sorrentino. Corsie esterne per Nelson a destra e Dossena a sinistra con Donati tornato a centrocampo con Barreto e Arevalo Rios. In avanti Dybala viene preferito a Boselli con Fabbrini.
Rispetto alla gara casalinga con il Bologna Bergodi prova il 4-3-3 e, viste le assenze di Weiss e Sforzini, apporta qualche novità. In difesa viene riproposta la coppia centrale Bianchi Arce-Cosic con Zanon a destra mentre Bocchetti viene preferito a Balzano a sinistra. A centrocampo conferma per Rizzo con D’Agostino in cabina di regia e Blasi preferito a Cascione. In avanti attacco affidato all’argentino Caraglio con il supporto del veloce Celik.
AVVIO VIVACE, BUONI RITMI – La gara si fa apprezzare sin dai primi minuti con il Delfino che non disdegna di tenere più alto del solito il baricentro e pronto a giocare in anticipo, provando ad offrire la profondità per Caraglio, tuttavia ben controllato. All’8′ conclusione su punizione dai 30 metri di D’Agostino e pallone che si spegne qualche metro a lato alla sinistra di Sorrentino, quindi al 12′ arriva la risposta dei locali con una conclusione al volo di destra da fuori area di Rios e deviazione di Rizzo con il corpo in angolo. La gara pur senza offrire grossi spunti di cronaca resta avvincente con le due squadre che si danno battaglia in mezzo al campo, sempre però nei limiti della regolarità. Al 30′ apprensione in area del Palermo con Bocchetti che scodella al centro e la difesa non rischia spazzando in angolo , ma dopo due minuti occasionissima per il Palermo con un angolo dalla destra di Fabbrini per la testa di Munoz che prende il tempo a Bocchetti , ma il pallone esce di un soffio alla sinistra di Perin. Proprio la punta rosanero è l’elemento più vivace ed al 35′ prova una girata dal limite dell’area con pallone che esce di un paio di metri alla sinistra di Perin. Nel finale di tempo due spunti per i biancoazzurri al 38′ con una palla in area di Celik per Caraglio che in area anticipa Munoz ,ma in posizione defilata conclude a lato colpendo sull’esterno della rete, ed al 40′ con un tiro cross di Zanon dalla sinistra e Caraglio per poco non arriva di testa con pallone che si spegne alla destra di Sorrentino. Al 44′ percussione centrale di Fabbrini che taglia a metà la difesa del Pescara e serve Dybala che si allunga il pallone con il sinistro ;Perin riesce in uscita ad ostacolarlo con il pallone che gli rimbalza addosso prima di spegnersi sul fondo.
BOSELLI SCUOTE I ROSANERO – Nella ripresa si vede in campo Zauri per Cosic ed al 4′ bello scambio proprio tra il neo entrato e Rizzo con palla per Caprari che in area di sinistro calcia debole da ottima posizione ,ma Sorrentino non ha problemi a controllare a terra. Buon momento per il Delfino che all’8′ trova uno scambio Caraglio per Rizzo che da fuori area non inquadra la porta. Malesani si gioca la prima carta con Boselli per uno spento Dybala ed al 12′ punizione dai 30 metri di Barreto gli offre un invitante pallone ,ma il suo colpo di testa termina a lato da buona posizione. Al 14′ l’attaccante conclude da fuori area e il pallone rimpallato arriva sui piedi di Dossena che davanti a Perin in diagonale al volo conclude largo sulla destra di Perin. Due minuti dopo però Celik è bravissimo a sfruttari gli spazi concessi dai padroni di casa per accentrarsi dalla trequarti e servire in area piccola Caprari che in diagonale si vede rispondere di pugni Sorrentino molto bravo a chiudere lo specchio della porta.
BJARNASON ILLUDE, FABBRINI PUNISCE – Bergodi capisce che è il momento di dare più quadratura al centrocampo ed inserisce Bjarnason per Caprari e la scelta viene premiata pochi minuti dopo. Infatti al 28′ arriva il vantaggio del Pescara con l’islandese bravissimo ad inzuccare sulla punizione perfetta dalla destra di D’Agostino, anticipando Munoz che era in marcatura. Il gol gela lo stadio di Palermo e sembra tagliare le gambe ai giocatori di Malesani che sfrutta la bravura nel gioco aereo del difensore Munoz che dare più corpo alle offensive, in particolare su palle inattive. Così prima al 34′ un suo diagonale trova attento Perin a deviare sul primo palo ed un minuto dopo, su cross di Nelson dalla destra è abile a prolungare la sfera sul secondo palo dove tutto solo Fabbrini mantiene la freddezza necessaria per colpire Perin di piatto, con la difesa biancoazzurra distratta nella marcatura. Un errore madornale che oltre a veder svanire il colpo da tre punti rischia di compromettere la stessa gara con gli ultimi minuti vissuti in affanno e con il tecnico della squadra siciliana pronto a buttare nella mischia anche Kurtic e Formica. Al 39′ dalla sinistra Kurtic crossa forte al centro per l’inserimento di Rios che a centro area calcia alle stelle ed un minuto dopo girata in area di Munoz, ma la conclusione è centrale e termina tra le braccia di Perin. Allo scadere un bolide di Kurtic viene deviato da Fabbrini con pallone che esce di poco alto con Perin impietrito. Ma l’ultima chance è del Pescara al 48′ con Cascione che dal fondo la mette al centro per Caraglio che per un soffio, contrastato, non riesce a correggere in rete. Un punto che alla vigilia poteva andar bene ,ma che alla luce dei risultati degli altri campi e del vantaggio conquistato nel finale, lascia l’amaro in bocca. Resta la consolazione di aver visto una squadra viva e pronta a dar battaglia nelle prossime gare a partire dal match di domenica in casa contro il Cagliari.
TABELLINO:
PALERMO (3-5-2): Sorrentino; Munoz, Von Bergen, Aronica; Nelson (dal 38′ st Formica), Barreto E., Donati (dal 31′ st Kurtic), Dossena; Dybala (dal 12′ st Boselli), Fabbrini. A disposizione: Benussi, Brichetto, Garcia, Morganella, Anselmo, Faurlin, Viola, Sanseverino, Sperduti. Allenatore: Alberto Malesani.
PESCARA (4-3-3): Perin; Zanon, Bianchi Arce, Cosic, Bocchetti; Blasi (dal 34′ st Cascione), D’Agostino, Rizzo; Celik, Caraglio, Caprari (dal 21′ st Bjarnason). A disposizione: Pelizzoli, Savelloni, Zauri, Balzano, Abbruscato, Vukusic. Allenatore: Cristiano Bergodi.
Arbitro: Irrati di Pistoia
Reti: 28′ st Bjarnason, 35′ st Fabbrini
Ammoniti: Rizzo, Blasi, Barreto E.
Recupero: nessuno nel primo tempo, 3 minuti nella ripresa.
[Foto di Massimo Mucciante per gentile concessione]