PESCARA – L’assessore al Turismo Maria Grazia Palusci parlando del Concertone del Primo Maggio svoltosi ieri a Pescara, ha detto che la musica, la gioia di vivere, i ragazzi e la sicurezza stradale sono stati gli ingredienti dell’evento . 10 band, alcune esordienti, altre già professioniste, come Miriam Ricordi o gli Hasher, a partire dalle 16 hanno animato piazza Salotto e la città, arrivando sino alle 22.
Leit motiv della giornata è stato quello della sicurezza stradale, dunque la formazione per insegnare ai ragazzi che la vera musica non è quella sparata a mille decibel nei pub o da un mixer, ma piuttosto è quella che si produce dal vivo, che può abbassarsi di un tono senza per questo essere meno piacevole da vivere. L’evento, promosso dal maestro Benny Conte, è stato presentato da Stefano D’Alberto e Stefano Salerno, che si sono avvicendati e affiancati sul palco.
“Il Concertone del Primo Maggio – ha spiegato l’assessore Palusci – ha rappresentato la seconda fase del progetto ‘Stra-Sicuri’ cofinanziato dalla Regione Abruzzo con i fondi Par-Fas su sicurezza, legalità e inclusione sociale. Nella prima fase abbiamo avvicinato i ragazzi delle scuole medie e superiori con un percorso di riavvicinamento all’attività musicale ed educativa, facendo sperimentare direttamente ai ragazzi che una buona musica può contrastare gli effetti negativi provocati da una musica sparata a decibel troppo superiori rispetto alle nostre capacità uditive.
Gli esperimenti condotti hanno infatti permesso di verificare che la fruizione dei super-decibel determina delle difficoltà percettive a livello spaziale, dunque non è detto che le drammatiche ‘stragi del sabato sera’ siano causate esclusivamente dall’abuso di alcol, che è sicuramente una componente fondamentale, ma sulla capacità di conduzione di un veicolo possono certamente influire in modo negativo anche gli effetti della musica sul corpo umano. Con il progetto ‘Stra-Sicuri’ abbiamo avviato con i ragazzi un percorso di avvicinamento alla musica prodotta, anche live, ma fatta di parole, concetti, poesia e ritmo. Quello del Primo Maggio è stato il primo di sei eventi, un’occasione in cui abbiamo lanciato anche un messaggio sociale al nostro pubblico: la musica si può conoscere, la musica è cultura, si può fare musica insieme”.
“L’idea – ha spiegato il maestro Benny Conte, promotore del progetto, parlando dal palco – è di eseguire una sorta di ‘profilassi’ della musica, ossia occorre pianificare l’atto creativo nella musica partendo da alcune dinamiche che sono sviluppate e studiate per alimentare le nuove generazioni con il concetto di musica legato ai concetti di bello e sano. Nell’evento del Primo Maggio abbiamo voluto poi dare spazio e valore ad artisti del nostro territorio che fanno musica inedita e che hanno qualcosa da dire. E questa è stata una scommessa importante perché i ragazzi capiscano che la musica non è solo un loop che si ripete e interagisce con il sistema neurovegetativo di chi ascolta, ma piuttosto la musica è fatta da tanti elementi, come la poesia. Ieri non abbiamo avuto cover band sul palco, ossia artisti che producono musica di altri, io ho invece voluto portare sul palco artisti che la musica la fanno, la scrivono e la compongono personalmente. Alcuni di essi sono già professionisti, altri sono esordienti”.
Lo spettacolo è partito alle 16 e ha visto la partecipazione di 10 gruppi: ad aprire lo spettacolo è stata Miriam Ricordi, seguita da Metropolis, Too Many Youth, Strade Dissestate, Michael Tenisci, Miriam Conte, Daniele Mammarella, gli Hasher, Mouhssin Pizii e hanno chiuso i Flower Time.
“L’unica eccezione – ha aggiunto il maestro Conte – è stata la possibilità per ogni band rock di riarrangiare un pezzo anni ’70-’80, dunque c’è stata l’opportunità di riproporre un brano che è nella storia, ma riscrivendone l’arrangiatura. Ogni band si è esibita per mezz’ora”.