PESCARA – Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia nel corso di una conferenza stampa , ieri , ha illustrato i 12 pannelli sistemati attorno allo Huge Wineglass che da lunedì saranno anche illuminati con dei fari, uno per ciascun lato, creando anche un elemento di sicurezza sotto il profilo dell’ordine pubblico.
Presenti anche gli assessori Cazzaniga e Guido Cerolini, e il Presidente della Circoscrizione Castellamare Paolo Tarantelli. Dunque un dodecagono per rivestire lo Huge Wineglass del maestro Toyo Ito, irrimediabilmente fracassato dal febbraio 2009, un allestimento che riporta sui 12 lati le immagini delle grandi opere che l’amministrazione comunale conta di realizzare entro il 2011: dalla riviera nord in corso di riqualificazione al lungomare sud, dal mercato di Largo Scurti a un piano di investimenti per oltre 32 milioni di euro.
L’intento è quello di restituire luce e decoro a un punto tanto centrale del territorio, nell’attesa di definire in Tribunale il contenzioso che il Comune ha aperto con la Clax Italia alla quale ha intentato causa.L’obiettivo è anche quello di informare la città circa l’operato del Governo cittadino, un costante work in progress che consentirà anche di cambiare continuamente quelle immagini. A proteggere la nuova struttura ci saranno gli occhi delle telecamere della piazza puntate sul manufatto e che permetteranno di individuare anche eventuali writer.
Ha detto il sindaco:
sin dal nostro insediamento ci siamo posti un obiettivo: restituire centralità e funzionalità a piazza Salotto, il luogo di aggregazione per eccellenza della città. Nella nostra adolescenza piazza della Rinascita era la ‘piazza’ in cui trascorrere le ore di svago con gli amici, in cui fare le interminabili ‘vasche’, meta degli stessi turisti, cuore del commercio locale, cuore pulsante della stessa economia cittadina con i suoi elementi simbolo, come il Palazzo Arlecchino o i caffè. Col trascorrere degli anni piazza Salotto ha perso sempre più il proprio ruolo, innanzitutto per il lento decadimento degli elementi strutturali, poi per una crisi economica che ovviamente ha colpito anche questa zona della città determinando la chiusura di negozi anche storici. E purtroppo è mancata la capacità della classe dirigente al governo di contrastare tali fenomeni, di comprenderne le radici e di individuare le soluzioni.
Piuttosto si è tentato di decentrare le funzioni cittadine, dunque, ad esempio, non più concerti o grandi eventi in piazza Salotto, ma eventi spostati alla Madonnina o in piazza della Repubblica, relegando piazza della Rinascita a una funzione secondaria, una tendenza che ha avuto ovvie ripercussioni anche sull’economia dell’intera zona e della città. Uno degli obiettivi che, una volta al governo, ci siamo posti è stato quello di ricostruire la nostra piazza Salotto, quella che tutti i pescaresi ricordano e rivogliono indietro. Stiamo pensando a interventi strutturali, seppur con i limiti del caso perché l’intera area è stata ristrutturata da poco, con investimenti onerosi e, pur non apprezzando le scelte compiute soprattutto dal punto di vista dell’arredo urbano o della pavimentazione, tanto scura da trasformare l’area in piazza Tien An Men, non potremo stravolgere l’esistente per non incorrere in un intervento della Corte dei Conti, ma comunque potremo apportare modifiche sostanziali.
Il punteruolo rosso, ad esempio ci ha costretto a rimuovere le storiche palme che da sempre caratterizzavano la parte nord della piazza, palme che per sei anni sono state tenute in piedi da tiranti d’acciaio dopo la rimozione delle storiche sedute che circondavano le piante. Ma, tolte le palme, abbiamo voluto ripristinare un elemento caratteristico della zona, le magnolie, a ricordarci quelle magnolie che avevano sempre campeggiato al centro della piazza e che erano state inopportunamente rimosse.
Abbiamo volutamente riportato gli eventi in piazza Salotto, non solo i festeggiamenti del Capodanno, ma anche del Carnevale e del Primo Maggio perché vogliamo che piazza Salotto sia viva, vitale e frequentata. E con i nostri architetti e consulenti, stiamo studiando i possibili interventi da attuare per restituire un volto identitario e bello all’area, un volto nuovamente attraente, capace di riportare qui le nuove generazioni. Ma quando abbiamo assunto la guida della città ci siamo ritrovati tra le mani un copioso faldone con tutto il suo peso, quello relativo allo Huge Wineglass dell’architetto Toyo Ito, installato il 14 dicembre del 2008 e irreparabilmente danneggiato dopo soli 64 giorni, nel febbraio del 2009, fracassato, frantumato. Ora, senza scendere in giudizi di merito circa la validità artistica o meno della struttura, dell’idea progettuale e della sua funzionalità, restano i dati concreti: il calice è rotto e non è riparabile. Dovrà per sempre restare ingabbiato all’interno della prigione di ferro, per non andare in frantumi, visto che peraltro le escursioni termiche registrate nello scorso inverno hanno evidentemente aggravato le fratture interne alla struttura costruita dall’azienda Clax di Pomezia Terme. Non solo: oggi lo Huge Wineglass è soprattutto un fascicolo aperto in Tribunale visto il contenzioso in corso tra Comune, Clax Italia e l’architetto Ito nel tentativo di individuare le responsabilità di quel danneggiamento, ricordando che lo stesso Comune ha fatto causa alla Clax, e finchè quel contenzioso non sarà chiuso, di fatti, non riusciremo ad avere l’autorizzazione per spostare altrove la struttura, perché il Tribunale potrebbe anche decidere di restituirlo alla Clax.
Nell’attesa di definire tale procedura, perché è chiaro che comunque lo Huge Wineglass sarà rimosso da piazza Salotto com’è volontà del governo del centro-destra, l’amministrazione comunale vuole anche lasciare spazio ai suggerimenti dei cittadini, magari anche nella scelta del sito in cui trasferire il ‘bicchiere’. Suggerimenti che ho proposto anche ai nostri quotidiani di raccogliere, magari promuovendo essi stessi un referendum sulla città per sondare gli umori. Per ora qualcuno ha suggerito di portarlo presso l’Aurum, altri presso la pineta: ricordiamo che il ‘calice’ pesa 23 tonnellate e la sua delocalizzazione costerà almeno 40mila euro. Nell’attesa avevamo però la necessità di restituire dignità all’area, ossia al contenitore e al suo contenuto, dunque a piazza Salotto e al ‘calice’, divenuto quasi un’attrazione negativa, e non rappresentando il vero simbolo di Pescara che nell’immaginario pescarese si identifica in altri ‘luoghi’ o strutture, come la fontana del Maestro Cascella o Casa D’Annunzio. E sono tantissimi i cittadini, i pescaresi e anche i turisti che da mesi ci chiedono di togliere la struttura che ha fallito nel suo intento, ossia non è divenuta il biglietto da visita della città, non ne ha rappresentato l’immagine. Per tale ragione l’assessore Cazzaniga, che anche per lavoro ben conosce le esigenze, gli umori e i gusti della piazza, ha ideato una soluzione a basso costo, circa 12-13mila euro, ma di grande impatto visivo per restituire vivacità e dinamicità alla piazza.
Sono pannelli in teli in Pvc che non si rovinano sotto la pioggia e che da lunedì verranno illuminate da 12 fari restituendo centralità, luce e funzioni all’area. I pannelli ovviamente cambieranno mano a mano che metteremo in cantiere o completeremo gli interventi e soprattutto che realizzeremo nuovi progetti per la città e soprattutto sono sorvegliati a vista contro eventuali atti vandalici grazie alle telecamere potenziate. L’idea di circondare lo Huge Wineglass con tale struttura non nasce dunque da finalità vendicative o da una necessità di cancellare un passato che non consideriamo ingombrante, come qualcuno ha tentato di far credere, né tantomeno dall’intendo di offendere alcuno, ma piuttosto dalla volontà di restituire decoro all’area. Né era possibile utilizzare per l’esposizione dei nostri pannelli l’ex Urban Box destinato ad altre iniziative, ossia all’Ufficio turistico, ma soprattutto perché francamente viste le dimensioni ridotte della struttura, quel manufatto non poteva essere il luogo di incontro delle idee di sviluppo della città. L’Urban Center, come abbiamo ricordato qualche giorno fa in occasione dell’intitolazione della Sala Urbanistica a Gaspare Masciarelli, avrà anch’esso una sede di tutto rispetto e dignitosa. Oggi in qualche modo Pescara volta pagina; non possiamo e non vogliamo continuare a guardare a un passato che ha lasciato cicatrici sulla nostra bella città, ma vogliamo cominciare a lenire quelle ferite, a sanarle, guarirle per costruire un’altra città. Siamo certi che già da oggi il dodecagono installato rappresenterà un’attrattiva per il territorio.
Ha detto l’assessore Cazzaniga:
dai primi commenti iniziati stamane, dopo la conclusione delle opere di installazione dei pannelli, cominciata ieri notte , la città ha risposto in modo estremamente positivo, dimostrando di apprezzare la scelta. Con l’installazione dei fari, a partire da lunedì, l’effetto scenico sarà ancora più bello e attraente.