A giorni per definire le linee guida per recuperare il parco. Il sindaco e l’assessore Di Pietro: “Con don Ciotti, un motore potente per agire”
PESCARA – Com’è noto nella giornata di ieri don Luigi Ciotti ha effettuato un sopralluogo con il sindaco Marco Alessandrini, l’assessore al Verde Pubblico Laura Di Pietro e i rappresentanti della Caritas presso il parco dell’Infanzia in via Tavo. Si tratta di un parco al momento chiuso per ragioni di sicurezza e incolumità pubblica, che per tornare in vita ha bisogno di una serie di interventi strutturali. Allo studio c’è un’azione in sinergia fra Comune, Caritas e Libera e questo spiega la presenza del fondatore della rete contro le mafie a Pescara e in quel parco.
“Ringraziamo don Luigi per la sua grande disponibilità dimostrata ieri non solo con il sopralluogo in via Tavo – dice il sindaco Marco Alessandrini – Il parco dell’Infanzia, infatti, ha permeato il senso dell’incontro pubblico che don Ciotti è venuto a tenere a Palazzo di Città in serata, dedicato alla lotta ai comportamenti mafiosi nascosti. Don Luigi ha più volte rimarcato come sia indispensabile divenire parte nella costruzione di una città migliore, spiegando l’interesse di Libera al parco proprio per combattere piccole e grandi omertà. Parliamo di una fondazione che è un collettore di associazioni ed è questo il metodo che utilizzeremo per restituire vivibilità al parco e alla zona insieme a Libera e alla Caritas. Faremo un fronte comune con questa rete virtuosa che andremo a costituire, l’Amministrazione farà da regia con l’avvio di tutto ciò che serve a sistemare le strutture presenti nel parco e le associazioni procederanno con un progetto per animarlo e farlo vivere in modo diverso da oggi”.
“Già la settimana prossima abbiamo previsto un incontro con la Caritas per cominciare a stendere le linee guida di questa azione – aggiunge l’assessore al Verde Pubblico Laura Di Pietro – si tratta di un cammino già iniziato, mesi fa, con la condivisione di un’idea, quella di agire insieme per restituire il parco alla città, ai bambini, alle famiglie, ad una frequentazione di segno positivo e con iniziative capaci anche di renderlo frequentabile da utenze che si trovano al di fuori del quartiere. L’urgenza era iniziare, in don Ciotti abbiamo trovato un motore potente e importante perché questa azione proceda spedita e verso l’obiettivo concreto che ci siamo posti: liberarlo dal degrado”.