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Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise, patrimonio da rifunzionalizzare

da Marina Denegri

Parco Nazionale D'Abruzzo

Per il presidente del Parco al momento della ripartenza non si potrà e non si dovrà più puntare su un turismo predatorio mordi e fuggi

L’AQUILA – Tommaso Navarra, presidente del Parco Nazionale Abruzzo, Lazio e Molise, ha parlato all’Ansa del progetto ‘Autoctonie’, basato sulla filiera della lana e della carne ovina, con la storia che si unisce alla sostenibilità ambientale, al Made in Italy e al km zero. Membri fondatori e promotori sono, insieme al Parco, le Sezioni Sistema Moda e Agroalimentare di Confindustria Chieti Pescara, Belisario, Brioni, Fratelli Piacenza, Pianeta Formazione, Spiedì, Ara Associazione Regionale Allevatori d’Abruzzo, Associazione Pecunia per la valorizzazione della lana nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Navarra ha detto che con un finanziamento del ministero dell’Ambiente verranno realizzate colonnine di ricarica elettrica per veicoli, distanziate fra loro al massimo 60-80 km, anche nelle località dove non ci sono più distributori di carburanti. Previsto anche un tour del Parco in elettrico.

Per Navarra al momento della ripartenza non si potrà e non si dovrà più puntare su un turismo predatorio mordi e fuggi. Cé un patrimonio immobiliare sul territorio che si presta alla formula dell’albergo diffuso, l’alternativa potrebbe essere rifunzionalizzare questo patrimonio, puntare sull’attrattiva culturale per consentire una ricettività diffusa che rispetti il distanziamento sociale. Un problema da risolvere è il fatto che spesso questi immobili fanno riferimento a molti proprietari, eredi di quelli originari, edifici abbandonati che devono ancora essere suddivisi. L’ipotesi potrebbe essere trasmettere la proprietà a chi può utilizzarli, regolarizzando anche un’intestazione catastale ormai senza senso.

Navarra ha concluso dicendo che non bisogna vivere con fretta. Per essere pronti alla riapertura totale occorre prima rifunzionalizzare un patrimonio enorme che non è ancora in rete. Per fare ciò si potranno impiegare anche i fondi per la ricostruzione, a disposizione dei comuni dei crateri sismici.