Alla scoperta del Parco Nazionale d’Abruzzo: territorio, flora e fauna, cosa fare e vedere, come arrivare
Nato da una iniziativa di privati nel 1922, il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, fu riconosciuto come parco con decreto legge dell’11 gennaio 1923. É, assieme al Parco Naturale del Gran Paradiso, uno dei Parchi più antichi d’Italia.
Territorio
Il suo territorio è compreso per la maggior parte nella provincia dell’Aquila, in Abruzzo (80%; il restante 20% se lo contendono le provincie di Isernia e Frosinone) e copre una superficie di circa 50.000 ettari, circondati da altri 80.000 ettari di pre-parco. É costituito da una serie di catene montuose di altitudine compresa fra 900 m s.l.m. a 2250 m s.l.m. Nel cuore del Parco si trova la catena della Camosciara molto simile, nell’aspetto e nella struttura, alle montagne dolomitiche: qui è possibile osservare esemplari del Camoscio d’Abruzzo, a pochi metri di distanza e in ogni stagione. La zona centrale del Parco è percorsa dal fiume Sangro, al quale affluiscono vari torrenti; nella zona più esterna defluiscono, invece, le acque del fiume Giovenco, del Melfa, del Volturno e di altri fiumi. A causa del fenomeno carsico, le acque scorrono spesso in letti sotterranei e formano risorgive a valle. All’interno del Parco esistono due bacini lacustri: il lago artificiale di Barrea, alimentato dal fiume Sangro, e il lago Vivo, di origine naturale, che si alimenta con lo sciogliersi delle nevi. Nella zona di pre-parco si trova il Lago di Scanno. Per lo scenario suggestivo che lo contraddistingue, il regista francese Jaque Jacquet ha dedicato al Parco il film “La volpe e la Bambina”.
Flora e fauna
Sono oltre 2.000 le specie di piante superiori presenti nel Parco (faggi, pini neri, betulle, aceri montani, frassini e altri), senza cioè considerare i muschi, i licheni, le alghe ed i funghi. Dal punto di vista faunistico, invece, è presente una gran varietà di animali, quantificabile in 67 specie di mammiferi, 230 di uccelli, 14 di rettili, 12 di anfibi, 15 di pesci, e 4.764 specie di insetti. Gli animali più rappresentativi restano comunque il camoscio appenninico, di cui abbiamo detto, l’orso bruno marsicano, il lupo, il cervo e l’aquila reale.
Cosa fare
Il Parco Nazionale d’Abruzzo offre molteplici occasioni di vivere pienamente il rapporto con la natura, la cultura e le tradizioni che lo caratterizzano. Vi si trovano, infatti, Centri visita, alcuni dei quali comprendono anche allestimenti museali (Pescasseroli; Civitella Alfedena; Villetta Barrea; Opi; Bisegna; Castel San Vincenzo; Pizzone; Villavallelonga; Ortona dei Marsi; San Donato Val Comino; Campoli Appennino; Picinisco) e aree faunistiche (Pescasseroli, Civitella Alfedena, Opi, Villavallelonga). Le possibilità di effettuare escursioni sono tante e per tutti i gusti: a piedi seguendo gli itinerari ecoturistici; a cavallo o a dorso di mulo; in bicicletta o in canoa o con gli sci da fondo. Meritevole di interesse è anche una visita degli affascinanti borghi del Parco, come quello di Barrea con la Torre Monumentale, o quello di Civitella Alfedena con un’altra torre, stavolta cilindrica. E ancora Castel San Vincenzo con l’Abbazia di San Vincenzo al Volturno, Ortona dei Marsi con il Castello e la Torre di avvistamento, Villetta Barrea, Pescasseroli, Opi e Scanno: questi ultimi due sono annoverati tra “i Borghi più belli d’Italia”.
Come arrivare
Il Parco Nazionale d’Abruzzo è raggiungibile sia in auto sia in treno.
In auto – Per chi proviene da Roma è possibile utilizzare l’autostrada A24/A25 Roma-L’Aquila – Pescara, uscendo a Celano o Pescina e proseguendo per Bisegna (o per Gioia dei Marsi), oppure l’autostrada A1 Roma-Napoli, uscendo a Ferentino, proseguendo poi per Sora-Forca d’Acero attraversando così il versante laziale del Parco.
Provenendo invece da sud (Napoli), invece, si percorre l’autostrada fino all’uscita di Caianello e si prosegue per Venafro e Alfedena, attraversando così il versante molisano del Parco.
In treno – Le stazioni più vicine sono Avezzano (linea Roma-Pescara) e Castel di Sangro (linee Napoli-Pescara e Sulmona – Castel di Sangro); poi in corriera: trasporti pubblici collegano, infatti, il Parco ad Avezzano e Castel di Sangro. Durante il periodo estivo vengono effettuati servizi diretti di autobus giornalieri dalla capitale al Parco e viceversa.