Fino a 20 anni fa su tutto il territorio nazionale si contavano 70 – 80 esemplari di lupo appenninico oggi questi sono i numeri del nostro parco, 75mila ettari di territorio protetto che ospitano oltre il 78% delle specie di mammiferi (eccetto i Cetacei) presenti in Abruzzo, e oltre il 45% di quelle italiane. L’approvazione del Progetto Life Wolfnet rappresenta il coronamento delle attività intraprese negli ultimi anni dal Parco Nazionale della Majella e ci aiuterà a uniformare i sistemi di monitoraggio e gestione della specie e a combattere la persecuzione illegale della specie.
Il progetto mira a ridurre il conflitto con le attività di zootecnia, contrastare il fenomeno delle mortalità illegali, ridurre i rischi sanitari, minimizzare l’impatto delle attività antropiche sul ciclo biologico della specie e in particolar modo ad esportare un modello gestionale, sostenibile sul lungo termine e rimodulato sulle caratteristiche territoriali, all’interno di altre aree della rete Appennino Parco d’Europa.
Questa la dichiarazione di Antonio Nicoletti, Responsabile Nazionale Aree Protette e Biodiversità Legambiente:
Nell’anno internazionale della biodiversità è fondamentale raccontare come l’Appennino sia un contenitore di grande valore in Europa ed in Italia un network per la protezione del lupo, la specie bandiera di questo territorio, serve ad evidenziare come progetti strategici e di rete, come Appennino Parco d’Europa (Ape), possano dare risposte sia in termini di sviluppo delle zone interne sia di protezione di habitat e specie.
Le principali azioni di progetto sono:
-creazione di un Network istituzionale per l’unificazione delle procedure decisionali relative alla gestione del lupo e per la sua conservazione nello spazio APE (Appennino Parco d’Europa);
– implementazione delle procedure di accertamento dei danni causati dal lupo alla zootecnia;
– strategie mirate di prevenzione del fenomeno delle predazioni da lupo sul bestiame e mitigazione del conflitto lupo-zootecnia, adattate alle realtà locali e non sviluppate su criteri generalisti;
– attività diagnostiche e specialistiche medico-legali ed investigative di contrasto alla persecuzione illegale nei confronti del lupo, mediante le attività dei medici veterinari dei parchi e la istituzione, nei tre parchi nazionali coinvolti, di Gruppi Operativi Specialistici;
– tutela nuclei riproduttivi di lupo e rilevamento precoce delle situazioni di rischio tramite l’uso della telemetria satellitare.