Pasquale Caputo, appassionato di storia contemporanea, sta ripercorrendo a piedi la strada che fece suo padre, deportato in Germania durante la Seconda Guerra mondiale. Partito ai primi di maggio da Monaco, arriverà a Barletta il mese prossimo. Pasquale ha già partecipato a 25 maratone ed è sostenuto in questa impresa dalla Uisp (Unione Italiana Sport per tutti) e dall’ Esercito Italiano. Lungo tutto il viaggio, è stato monitorato da innovativi strumenti di telemedicina messi a disposizione da Aress Puglia.
“Molti dicono di apprezzare la mia fatica – sottolinea – , ma questo mio andare non è nulla, in confronto ai sacrifici patiti da centinaia di persone, militari e non, nei campi di lavoro e di concentramento: sacrifici che per tanti non ebbero in premio nemmeno il ritorno a casa”.
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