PESCARA – Pasquale Chiaverini
Sin da piccolo mostrò un carattere vivace ed intraprendente. Il padre lo mandò ad imparare il “mestiere” da un calzolaio del paese. E questa fu la sua fortuna.
Lasciò Palena per raggiungere il fratello a Napoli. Nella città partenopea, pur giovanissimo, aprì una propria bottega: “da Pasquale il Ciabattino”. La bravura e una straripante simpatia lo resero immediatamente accetto ai napoletani.
Poi la svolta. Nel 1890 arrivò a Napoli il “Wild West Show” del leggendario Buffalo Bill. Un evento che coinvolse l’intera comunità. Persino Matilde Serao ne scrisse in termini entusiastici. Due episodi però turbarono, almeno in parte, l’evento: il primo la stampa di circa duemila biglietti falsi per accedere ai vari spettacoli; il secondo la sparizione del baule (ritrovato solo dopo) dove erano custoditi stivali e scarpe del grande “lunghi capelli”. Il problema, solo all’apparenza facilmente risolvibile, era invece assai serio. Infatti Buffalo Bill aveva esigenza e necessità di indossare particolari scarpe fatte su misura. L’agenzia napoletana cercò nell’immediato una soluzione e le fu indicato “Pasquale il ciabattino”. Detto e fatto. Il giovane calzolaio abruzzese si recò nell’albergo che ospitava l’importante ospite. Prese accuratamente e meticolosamente le dovute misure e disse: “domattina saranno pronte”. Buffalo Bill rimase perplesso per la giovane età di Pasquale. Perplessità che si tramutò in stupore l’indomani mattina quando, sceso per la colazione, trovò il ragazzo con una coppia di stivali già pronti. Buffalo Bill li provò e lo stupore per la tempistica divenne entusiasmo per la comodità degli stivali: “ragazzo non ho mai indossato nulla di così comodo per i miei piedi. Perché non vieni con me in America lì farai fortuna.” Non si sa bene se Pasquale Chiaverini partì con lo stesso “eroe americano” o se lo fece appena dopo. Sta di fatto che lo ritroveremo subito dopo negli Stati Uniti. Qui, non si sa bene perché, assunse il cognome Carri e con questo seppe costruire la sua fortuna. Visse per anni a New York ed in particolare a Brooklyn. Anche qui seppe in breve divenire un riferimento per chiunque avesse bisogno di scarpe su misura. Successivamente divenne produttore di scarpe ed aprì anche alcuni negozi. In seguito trasferì la sua residenza ed i suoi interessi a Yonkers, contea di Westchester, nello stato di New York. Di certo incontrò e lavoro ancora, più volte, per Buffalo Bill. Pasquale Chiaverini Carri morì, per una grave insufficienza cardiaca causata da una broncopolmonite, il 22 febbraio del 1920. Nell’occasione molti giornali riportarono la notizia e tutti richiamarono la vicenda che lo legò a Buffalo Bill. Di questi siamo riusciti a rintracciare gli articoli apparsi sul “The Yonkers Statesman” e della più importante e specifica rivista del settore calzaturiero la “Boot and Shoe Recorder”.
(A cura di Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”)
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