Il prof. Antonello Passacantando prende per mano lo sport della Regione Abruzzo come consigliere nazionale e responsabile regionale per l’osservatorio nazionale bullismo e disagio giovanile
REGIONE – L’Osservatorio opera su tutto il territorio Nazionale da oltre 10 anni per sensibilizzare le coscienze dei giovani ma anche quelle dei genitori e degli insegnanti sul problema, ormai diventato grave, del bullismo e del Disagio giovanile. Al cospetto dei ragazzi l’Osservatorio porta la testimonianza dei suoi testimonial, campioni del panorama mondiale come gli ori Olimpici Valerio Aspromonte (scherma) Roberto Cammarelle e Giovanni De Carolis (pugilato), Giulia Quintavalle (Judo) Alessia Zecchini (Apnea) e tanti altri ancora.
Lo sport quindi come complemento essenziale e piacevole per lo sviluppo psicofisico ed è uno strumento certamente indispensabile per la maturazione psicologica del giovane: “Lo sport e gli obiettivi agonistici possono aiutare i giovani a sviluppare una vita sana e la pratica sportiva favorisce lo sfogo fisiologico dell’aggressività” commenta il prof. Antonello Passacantando “ed è proprio per questo motivo che ho deciso di dare un forte contributo all’Osservatorio Nazionale Bullismo con cui da tempo collaboro. Lo sport è salute ed è anche la prima forma di prevenzione, la più potente e la più efficace. L’Italia è il Paese europeo con il più alto tasso di obesità infantile e il più sedentario; abbiamo il più alto tasso di drop-out sportivo in età adolescenziale. Nell’anno di passaggio tra le scuole medie e le superiori il 40% dei ragazzi e delle ragazze abbandonano l’attività sportiva. Il tutto nel periodo critico dello sviluppo: l’adolescenza e la pubertà. Dobbiamo fare qualcosa. Dobbiamo aiutare i nostri ragazzi. Dobbiamo incentivare la pratica sportiva, aiutare le società sportive della Regione affinchè loro stesse possano riversare nei nostri ragazzi tutti quei valori fondamentali che lo sport porta con se”.
Ha le idee chiare il Prof Passacantando. Sicuramente il suo trascorso nel mondo della scuola e dello sport lo connota tra le persone con più esperienza per dare una mano allo stesso sport e certamente ai giovani e alla loro formazione psico-motoria. Lo sport è certamente educazione, cultura, crescita personale, sviluppo di sé. Fare sport significa scoprire i propri limiti e le proprie potenzialità, mettersi alla prova magari fallendo per poi ritentare e riuscire. Lo sport è confrontarsi con se stessi, con i propri compagni, con gli allenatori e con gli avversari.
“Attraverso l’Osservatorio Nazionale” prosegue il prof. Passacantando “come Consigliere Nazionale e responsabile Regione Abruzzo avrò ancor più possibilità di portare progetti importanti e grandissimi Campioni e sportivi nella nostra amata Regione a favore delle nostre società sportive e di tutto il mondo sportivo regionale. Ringrazio pertanto tutti coloro che hanno avuto fiducia in me e mi metterò subito al lavoro a favore dei nostri giovani”.
La Regione Abruzzo non si discosta tanto dal panorama nazionale ed i numeri ci dicono che centinaia di adolescenti soffrono di cefalea cronica a causa di bullismo ma anche di gravi disturbi del sonno dovuti all’uso eccessivo di internet. Disturbi che minano la salute già a dieci anni. Disturbi molto seri secondo gli specialisti, soprattutto tra i 12 e i 15 anni, quando si dimostrano devastanti per l’equilibrio psico-fisico e per il rendimento scolastico. Una generazione super tecnologica e iperconnessa: l’81% afferma che tutti i dispositivi presenti a casa sono connessi ad internet. I ragazzi hanno più profili social contemporaneamente fino ad arrivare anche a 5, i più utilizzati sono: Instagram 77,4%, Youtube 62,3%, Snapchat 35,7% e in netto declino rispetto agli anni precedenti Facebook 33,9%.
Con il telefonino circa il 21% abitualmente gira video e li diffonde tramite i social ed il 31% ha dichiarato di essere stato un “cyberbullo“, facendo girare video imbarazzanti per prendere in giro i compagni.
“Quello che più mi ha messo in allarme” prosegue il Prof. Passacantando “è che un ragazzo su due condivide immagini personali e l’83% dei giovani non verifica la veridicità dei contenuti che legge online e solo il 47% ritiene poco corrette e attendibili le informazione su Internet. I ragazzi quindi non fanno un controllo più approfondito delle notizie anche se si ha il sospetto di trovarsi di fronte alla possibilità di essere mal informati”.
Infatti otto ragazzi su dieci si fidano solo delle loro capacità personali e dell’istinto per distinguere le informazioni vere da quelle false, con un’alta esposizione al rischio di validare notizie false e soprattutto il 63% del campione esplora il web in solitudine, nella propria stanzetta o in giro per casa con un pc portatile.