Il primo evento in programma il 6 aprile
CHIETI – Giovedì 6 aprile prossimo avrà luogo il primo degli appuntamenti inseriti nell’ambito del progetto ideato dall’Associazione culturale “Sacro e Profano”, in collaborazione con “Liberarte” e patrocinata dal Comune di Chieti, denominata “Donato Teodoro: pittore teatino. Passeggiata tra i tesori nascosti di Chieti”, con un tour cittadino nei luoghi ove sono custodite le opere di Donato Teodoro, pittore teatino attivo, a Chieti, nella prima metà del ‘700. Le visite guidate saranno a cura di Maria Paola Lupo, storico dell’arte.
“Si tratta di una giornata di rivalutazione e scoperta dei tesori della nostra città – ha illustrato la referente del progetto, Annalisa Di Matteo – è una passeggiata che vedrà la scoperta di un pittore teatino, Donato Teodoro, l’appuntamento è alle ore 17 presso il Largo Sant’Agata, infatti la prima Chiesa che verrà visitata è proprio quella di Sant’Agata. Poi proseguiremo per la Chiesa di Sant’Agostino, al Museo d’Arte Costantino Barbella, alla Chiesa di Sant’Andrea della Civitella e della Santissima Trinità. Per concludere la giornata, per chi lo desidera, abbiamo organizzato un aperitivo presso Liberarte a Chieti che sarà accompagnato dalle letture dialettali di poesie abruzzesi. Questo sempre con lo scopo di rivalutare e di ricordare quelle che sono le nostre radici e la nostra cultura e di tenere nel cuore il nostro patrimonio artistico. La regione Abruzzo pullula delle sue risorse, sia naturalistiche, su cui non ha nulla da invidiare alle altre regioni italiane, ma anche a livello culturale ed artistico con diversi pittori che hanno avuto fama nazionale ed anche internazionale, molto vicini a noi, alla nostra città. A Chieti ne possiamo menzionare tantissimi, infatti questa iniziativa, che si terrà il 6 aprile, potrà essere l’inizio di una serie di percorsi che vogliamo organizzare con l’associazione Sacro e Profano, con la dottoressa Maria Paola Lupo con la riscoperta di quelli che sono stati gli artisti che hanno reso noti la nostra città ed il nostro Abruzzo”.
“Sicuramente l’evento risulta di fondamentale importanza in questo periodo della nostra città che merita una riscoperta dei propri tesori – ha sottolineato l’organizzatrice Maria Paola Lupo – noi partiremo con Donato Teodoro che è stato un pittore teatino nato tra la fine del ‘600 e la prima metà del ‘700 e che aveva una bottega con i propri figli. È stato valorizzato grazie soprattutto agli studi del professor Camillo Gasbarri di cui ricorderemo la memoria proprio con questo evento. È un artista che ha lavorato sul territorio regionale con importanti committenze, ad esempio la Cattedrale di San Massimo de L’Aquila piuttosto che alcune Chiese dell’Ortonese e naturalmente i tesori della nostra città da cui Donato Teodoro proveniva ed ha vissuto tutta la sua vita. Quindi attraverso le sue opere cercheremo di svelare qualcosa della personalità di questo artista che è ancora poco documentato, si sono ritrovati gli atti di nascita e di morte che raccontano brevemente le vicende biografiche. È un’occasione per scoprire il fascino degli artisti, infatti dopo Donato Teodoro andremo a trovare altri artisti, anche illustri, che hanno operato nella città di Chieti ed è anche l’occasione per scoprire il fascino di alcune istituzioni religiose presenti nella nostra città quale ad esempio quella della Chiesa di Santa Maria della Civitella che ospitava l’Ordine dei Celestini quindi anche i committenti che sono dietro a queste grandi opere”.
Punto di ritrovo, alle ore 17.30, la Chiesa di Sant’Agata. La passeggiata proseguirà con visite presso la chiesa di Sant’Agostino, il Museo d’arte “Costantino Barbella”, la chiesa di Santa Maria della Civitella per terminare con la Chiesa della SS Trinità, luoghi in cui sono si conservano alcuni dipinti di Teodoro.
“C’è una necessità a Chieti, che spesso non ha memoria del proprio passato – ha rimarcato la presidente dell’associazione Sacro e profano, Giovina Tomassi – quindi questo è un progetto obbligato perché deve rivalorizzare tutti i gioielli che le generazioni precedenti ci hanno lasciato che spesso restano nell’ombra e la mia associazione ha iniziato questo progetto da tre o quattro anni con il preside Antonio D’Urbano. Tramite il preside siamo entrati nella nostra Chiesa Madre ed abbiamo visitato la Cappella del Sacro Monte dei Morti, abbiamo percorso idealmente il quartiere Trivigliano ed abbiamo ridato vita alla torre, l’ultimo posto della città. Adesso, grazie alla dottoressa Maria Paola Lupo, entriamo nei nostri templi sacri a parlare dei pittori e di ciò che hanno lasciato che spesso resta nel dimenticatoio. È un omaggio alla libertà di tutti quelli che sono rimasti a Chieti e la vivono giornalmente e con amore e con passione rivendicano le proprie radici. È anche un omaggio a tutti coloro che si sono allontanati e sono tornati a Chieti portando la loro esperienza, ma apprezzando ancora di più tutto ciò che abbiamo sul nostro territorio”.
Le visite sono gratuite. Informazioni anche sul sito www.sacroprofano.it.
“Ringrazio l’associazione Sacro e profano di Chieti che ha voluto appunto organizzare questa passeggiata tra i tesori nascosti – ha affermato l’assessore alla Cultura del Comune di Chieti, Antonio Viola – è un momento importante per far conoscere, è soprattutto un momento importante perché questa città può e deve avere una vocazione turistica culturale. Per cui far riscoprire i tesori di questa città, aiuta appunto la città a farla conoscere a livello nazionale ed internazionale, quindi a portare il più grande numero di turisti nella nostra città. Grazie a questa associazione per il lavoro che svolge, soprattutto perché questo sarà uno degli eventi che sono inseriti in un calendario più ampio dove appunto si valorizzano i tesori di Chieti relativi alla sua arte. È una città che vanta i natali come quelli di Roma non può che puntare sulla sua storia. Il Ne York Times qualche anno fa scriveva che l’Abruzzo intero è seduto su un tesoro e non se n’è mai accorto. Ora continuiamo a vedere tutto questo e dobbiamo fare in modo di riscoprire i nostri tesori per comunicarli soprattutto agli altri, a quelle persone che non li conoscono che possono essere attratte da questi tesori e venire nella nostra città. Dobbiamo svelare, togliere il velo a questi tesori nascosti e ricomunicarli a tutti. così facendo riusciremo a rendere un servizio alla nostra città e alla nostra comunità”.