TERAMO – Giovedì 17 giugno, dalle ore 10.00, presso la Facoltà di Medicina Veterinaria, in piazza Aldo Moro a Teramo, ci sarà il seminario dal titolo Veterinary Pathology and Stranded Cetaceans (Patologia veterinaria e cetacei spiaggiati).
Per l’occasione ci sarà l’intervento di Antonio Fernández, dell’Universidad de Las Palmas de Gran Canaria, uno dei maggiori esperti mondiali di patologie dei cetacei.
L’incontro – rivolto agli studenti della Facoltà di Medicina Veterinaria, ma anche ai medici veterinari interessati ad approfondire l’argomento – è stato organizzato da Giovanni Di Guardo, docente di Patologia Generale e Fisiopatologia Veterinaria alla Facoltà di Medicina Veterinaria, e dal Dipartimento di Scienze Biomediche Comparate nell’ambito del Dottorato di ricerca in Epidemiologia e Diagnostica Avanzata in Patologia Comparata, coordinato da Leonardo Della Salda.
Così spiega Giovanni Di Guardo:
Pur nella loro drammaticità, gli spiaggiamenti dei Cetacei rappresentano un’occasione per studiare e monitorare il loro stato di salute e quello dei nostri mari. L’elenco delle minacce con le quali i cetacei si trovano a interagire nell’ecosistema marino appare in preoccupante ascesa. Tra queste sono particolarmente importanti le noxae “antropogeniche”, vale a dire quel folto gruppo di “minacce” connesse alle molteplici attività umane, nel cui contesto si segnalano agenti chimici quali i metalli “pesanti” e altri contaminanti ambientali “persistenti” come i composti organoclorurati e i cosiddetti “ritardanti di fiamma”, nonché cause fisiche quali le collisioni con natanti, l’impigliamento in reti e attrezzature da pesca (cosiddette “by-catch”) e le onde a media frequenza rilasciate dai sonar militari.
Quindi prosegue il discorso sottolineando l’importanza degli autorevoli studi portati avanti dal professor Antonio Fernández e dalla sua equipe che
hanno consentito di ipotizzare un nesso causale fra l’impiego dei dispositivi sonar e lo spiaggiamento collettivo di cetacei, come accaduto nel settembre del 2002 al largo delle Isole Canarie, quando ben 14 esemplari appartenenti alla Famiglia Ziphiidae morirono pressoché simultaneamente, poche ore dopo un’esercitazione militare in cui si era fatto ricorso all’utilizzo di sonar. Fu proprio in quella circostanza che Fernández descrisse per la prima volta la Gas and Fat Embolic Syndrome (Sindrome embolica gassoso-lipidica).
La fama del professor Fernández è legata, inoltre, a tanti importanti contributi nell’ambito della patologia dei cetacei, quali ad esempio i recenti studi sull’epidemia morbillivirale, che a partire dagli ultimi mesi del 2006 ha interessato i globicefali dello Stretto di Gibilterra, o quelli sull’infezione da Herpesvirus nel tursiope, nonché a intuizioni nell’ambito della patologia “forense” applicata allo studio dei cetacei spiaggiati.