PESCARA – L’assessore alle Finanze del Comune di Pescara Eugenio Seccia replicando alla conferenza stampa di ieri del Pd, ha detto che l’amministrazione comunale di Pescara non venderà alcuna piazza della città, né piazza Primo Maggio né altri siti del territorio. E soprattutto non sarà venduta alcuna piazza alla società Pescara Parcheggi né ad altri Enti. La delibera sulla patrimonializzazione della società prevede semplicemente la cessione a Pescara Parcheggi della proprietà del sottosuolo di due aree individuate, piazza Primo Maggio e la Madonnina, e vincolate alla realizzazione dei parcheggi interrati già previsti nel Piano Triennale delle opere pubbliche, ma le piazze sovrastanti, ovvero gli usi civici, resteranno sempre del Comune, ossia della città. Pescara Parcheggi, a sua volta, non potrà mai vendere o cedere a terzi quel sottosuolo che, in caso di rinuncia, tornerebbe nelle disponibilità del Comune.
Ha puntualizzato l’assessore:
il Comune di Pescara non vende strade, né terreni, né tantomeno vende le sue piazze ,una sciocchezza inventata di sana pianta al Pd in vena evidentemente di ilarità. La patrimonializzazione della società Pescara Parcheggi, inserita nell’assestamento di bilancio approvato dal Consiglio comunale lunedì scorso, prevede semplicemente che il Comune ceda alla società stessa non le piazze sovrastanti, che resteranno del Comune, ossia della città, ma ceda la proprietà del sottosuolo delle due aree individuate, ossia il sottosuolo di piazza Primo Maggio e il sottosuolo dell’area della Madonnina. L’uso civico della piazza sovrastante è evidentemente intoccabile e incedibile; quella che cediamo è la proprietà del sottosuolo, per un valore complessivo stimato, già negli atti allegati al bilancio e relativi al patrimonio comunale, pari a 3milioni 200mila euro e dove, come previsto nel Piano Triennale dei Lavori pubblici, andranno costruiti parcheggi interrati. E si tratta di una cessione vincolata, ossia Pescara Parcheggi a sua volta non potrebbe mai cedere o vendere a terzi quello stesso sottosuolo che, in caso di rinuncia, tornerebbe al Comune. Altro chiarimento è che non vendiamo il sottosuolo, né lo ‘regaliamo’, ma siamo dinanzi alla cessione di un patrimonio a una società del Comune, dunque in house, per dare forza economica a quella stessa società, esattamente com’era previsto inizialmente nell’atto di costituzione di Pescara Parcheggi. I consiglieri del Pd hanno chiesto perché invece di cedere un patrimonio, in questo caso dei sottosuoli alla società, non effettuiamo la patrimonializzazione cedendo alla società il canone che la società stessa deve corrispondere al Comune: tale soluzione non è praticabile perché creerebbe un problema di liquidità alle stesse casse comunali, ossia al rispetto del patto di stabilità, e comunque quel canone non consentirebbe a Pescara Parcheggi di fare opere pubbliche.
Opere e investimenti pari, in questo caso, a 20milioni di euro che il Comune, che ha una capacità di indebitamento complessiva annuale di circa 12milioni di euro, non potrebbe mai sostenere. Approvato l’assestamento di bilancio, passaggio preliminare e propedeutico, ora puntualizzeremo l’atto di patrimonializzazione della società con il conferimento dei beni e il Piano industriale di Pescara Parcheggi in una delibera specifica in via di completamento e che entro qualche giorno sarà disponibile per essere portata all’esame del Consiglio comunale prima di Natale. E l’occasione sarà utile anche per chiarire lo stato economico della società che non sta producendo perdite, a differenza di quanto il Pd continua a sbandierare, e che sta rispettando i versamenti dovuti al Comune: in fase di previsione avevamo inserito un incasso per il Comune pari a 1milione 923mila 200 euro; a oggi abbiamo già incassato 1milione 576mila 33 euro; mancano ancora 347mila 166,67 euro relativi all’ultimo trimestre, che verranno versati entro fine dicembre. E dal marzo 2010, data di costituzione della società, a oggi sono stati versati 2milioni 55mila 333,33 euro; l’ultimo versamento di 480mila 500 euro, relativo ai canoni di luglio, agosto e settembre, porta la data dello scorso 19 ottobre. A questo punto, dati contabili e bilanci alla mano, continuiamo a non comprendere dove il Pd legga di presunte perdite, che inevitabilmente ci inducono a pensare a polemiche strumentali destinate a sciogliersi come neve al sole.