Patto dei Sindaci per ridurre consumo energetico

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La Provincia di Teramo misura i consumi di energia e le emissioni di CO2 dei  suoi comuni

TERAMO- La prima Provincia a livello europeo ad aver aderito al Patto dei Sindaci con uno proprio Piano di Azione è stata proprio Teramo, dopo essere stata tra le prime ad accreditarsi come struttura di supporto per i Comuni, l’ente ha iniziato l’attività di misurazione dei consumi nei comuni del teramano: elettricità, gas naturale,gas liquido, benzina e diesel.

Prende atto dunque, l’applicazione del programma europeo per la diminuzione delle emissioni in atmosfera attraverso il Patto dei Sindaci che è un programma europeo per la riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera del 20% entro il 2020. Se attuato, il Patto dei Sindaci, ha riflessi concretamente utili per i cittadini i quali, oltre a vivere in una realtà meno inquinata, hanno la possibilità di ridurre i consumi energetici e di spendere meno per le utenze come gas e energia elettrica.

Per ogni Comune si individuano gli interventi da adottare grazie  al programma adottato dall’Agenzia per l’energia e l’ambiente, è possibile conoscere i consumi complessivi e pro capite per abitante, ma anche i consumi pubblici, quelli del settore terziario e quelli connessi alla mobilità.

A Sant’Omero,ad esempio è stato il primo Comune dove si è concluso il rilevamento;risultando un consumo pro capite pari a  7.650 chilowattora l’anno ovvero 2255 kg di CO2; per raggiungere gli obiettivi del Patto,almeno il 20% in meno di emissioni inquinanti entro il 2020, ogni cittadino dovrà diminuire di 454 kg le emissioni di anidride carbonica; 40.291.118, invece, i chilowattora totali che si consumano in tutto il territorio di Sant’Omero e che corrispondono a 11.902 tonnellate di CO2 emessa in atmosfera: il 25% è consumato dal settore trasporti, il 75% dall’insieme di edifici privati, pubblici, edifici del terziario e pubblica illuminazione.

Dati commentati dall’ assessore all’Ambiente, Francesco Marconi:

Stiamo alla fase della diagnosi per individuare la cura  per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti dobbiamo sapere quanto consumiamo, da dove partiamo. Agena ha messo a punto un sistema di rilevazione che ci consente di conoscere quanto e soprattutto come consumiamo. Subito dopo individuiamo le azioni più efficaci e idonee per quel territorio a ridurre i consumi. Non dimentichiamo che meno consumi significa anche bollette meno pesanti per il cittadino.

L’Inventario di base delle emissioni (BEI) è indispensabile per l’elaborazione del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (SEAP) che dovrà essere elaborato da ogni Comune. Solo gli enti locali che avranno elaborato il Piano potranno usufruire dei finanziamenti destinati al Patto dei Sindaci,come continua a spiegare Marconi:

Risorse europee ma anche nazionali e regionali che potranno essere utilizzate per riconvertire i sistemi di illuminazione pubblica, installare tetti fotovoltaici e impianti solari termici, per incrementare il trasporto pubblico; per incentivare la costruzione di edifici energeticamente più efficienti. Un’opportunità della quale noi potremo avvalerci grazie al fatto che siamo stati fra i primi enti locali in Europa a credere al Patto e a predisporre tutte le azioni previste da questo programma.

La Provincia, attraverso Agena, fornisce supporto tecnico gratuito a tutti i Comuni sua nella fase di misurazione che in quella di elaborazione dei Piani di azione.Per ogni Comune cosi vengono misurati i consumi di energia e le relative emissioni di: edifici, attrezzature e impianti comunali; edifici, attrezzature e impianti del terziario; edifici residenziali; pubblica illuminazione; parco auto comunale; trasporti pubblici di competenza comunale; trasporti privati e commerciali.

Tornando al caso specifico di Sant’Omero è stato calcolato che se una famiglia composta da 4 persone decidesse di installare un impianto solare termico per la produzione di acqua calda ed un impianto fotovoltaico da 1 kW per la produzione di energia elettrica raggiungerebbe il 65% dell’obiettivo di riduzione delle sue emissioni di CO2 oltre a garantirsi l’autoproduzione di 1.260 kWh di energia elettrica l’anno e a soddisfare l’approvvigionamento del 60% del fabbisogno annuale di acqua calda.

L’amministrazione comunale dal canto suo, sta decidendo di intervenire sulla riconversione dell’illuminazione con l’utilizzo di lampadine a basso consumo energetico; di adeguare i sistemi di riscaldamento; di adottare un regolamento edilizio che preveda una serie di prescrizioni riguardante l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati.

Pubblicato da
Annarita Ferri

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